L'uva raccolta da piante coltivate senza suolo ha consistenza e contenuto di antiossidanti maggiori rispetto a quella ottenuta su terreno (rispettivamente, del 30 e 60%).

Lo dimostra una ricerca condotta presso l'azienda sperimentale 'La Noria' dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Cnr di Bari, in collaborazione con il Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali dell'Università di Bari, nell'ambito di due progetti di ricerca (Sviluppo delle esportazioni di prodotti agroalimentari del mezzogiorno del Miur e Coltivazione idroponica dell'uva da tavola: potenzialità per il futuro della coltura del Mipaf).

I risultati della ricerca, appena pubblicati (Cefola M., Pace B., Buttaro D., Santamaria P., Serio F., 2011. Postharvest evaluation of soilless-grown table grape during storage in modified atmosphere, J Sci Food Agric, DOI: 10.1002/jsfa.4432), riguardano lo studio dell'effetto di due sistemi di coltivazione (tradizionale su terreno vs senza suolo in vaso) sui principali aspetti qualitativi e nutrizionali dell'uva da tavola (cv. Victoria) alla raccolta e nel corso della conservazione in atmosfera modificata.

Le prove di conservazione del prodotto hanno messo in luce che l'uva proveniente da piante allevate senza suolo si conserva meglio di quella ottenuta dalla coltivazione su terreno, e mantiene nel tempo una migliore qualità in relazione sia agli aspetti esteriori che alla perdita di peso ed all'imbrunimento del rachide.