Il peperoncino o Capsicum annuum Linneo è un ortaggio, appartenente alle Solanaceae, che viene usato come spezia e che deve le sue proprietà virtuose alla capsaicina, una molecola altamente bioattiva capace di ridurre il rischio di eventi cardio cerebrovascolari, di tumori, di obesità e sovrappeso. Per godere di questi benefici dovremmo utilizzare questa spezia ogni giorno, in una delle pietanze che consumiamo. Il peperoncino ha un apporto energetico moderato, elevati livelli di vitamine, ha bassi valori proteici e lipidici. È privo di colesterolo e contiene un buona percentuale di fibra alimentare. I valori nutrizionali della foto di copertina sono tratti da Crea - AlimentiNutrizione.

 

Nutraceutica - Effetti positivi sulla salute

Il peperoncino contiene una molecola bioattiva la capsaicina, che conferisce a questa spezia la sua piccantezza. Essa ha molti effetti benefici sulla nostra salute. La capsaicina si dimostra efficace nella riduzione del rischio di eventi cardiovascolari, dei tumori e studi recenti dimostrano la sua efficacia anche nel migliorare il profilo della microflora intestinale. Ecco alcuni risultati interessanti di uno studio scientifico condotto in Italia su 22.811 adulti (uomini e donne over 35 anni): l'uso del peperoncino per circa 4 volte alla settimana riduce il tasso di mortalità per infarto ed eventi cerebrovascolari.


Inoltre l'uso giornaliero del peperoncino riduce il rischio di sovrappeso e obesità perché la molecola della capsaicina è in grado di ridurre l'adipogenesi del grasso bianco, agisce sugli ormoni della sazietà e agisce sul microbiota intestinale.

 

Vitamine
e minerali
Quantità
per porzione
Copertura fabbisogno
giornaliero*
Vitamina C 11 mg

 

Vitamina A 40 mcg retinolo equivalenti

 

Vitamina K 6,3 mcg

 

Folati 10,4 mg  
Potassio 12 mg

 

Calcio 1 mg

 

Fosforo 1 mg

 

Magnesio 1 mg

 

*Il dato del fabbisogno giornaliero è riferito a un adulto, rispetto al consumo di una porzione (5 grammi)
Fonti dati e tabella soprastante: Mipaaf, Crea - AlimentiNutrizione, National Library of Medicine - Pubmed
 

Scegliere, conservare e consumare

Acquistate i peperoncini rossi freschi a fine agosto o agli inizi di settembre, scegliendoli accuratamente. Potete trovare sulle confezioni le diciture "delicato", "piccante" o "molto piccante" o oppure le caratteristiche della varietà.


Esistono diversi metodi di conservazione dei peperoncini:

  • sottoforma di collane, è il sistema più diffuso in Calabria, si infilano dai gambi con ago e filo e si fanno seccare al sole; danno un tocco di colore in più all'arredo della cucina e sono sempre pronti all'uso;
  • congelato, il modo migliore per conservare il peperoncino è il congelamento, mantiene intatta la piccantezza, il profumo e gli aromi;
  • in acqua con sale, è un metodo usato solo in qualche località della Calabria; appena raccolti, i peperoncini vengono messi in vasetti con uno spicchio d'aglio, foglie di menta e molto sale, coprendo tutto con acqua. Sono ottimi come condimento e si sposano con piatti di carne;
  • in conserva con il pomodoro, si mettono in pentola peperoncino e pomodori in proporzione 4 a 1, si fanno bollire e si tolgono dal fuoco quando i pomodori sono cotti; si passa tutto nel passaverdura, si stende la conserva in un grosso piatto lasciandola seccare per mezza giornata, e successivamente viene sistemata in vasetti di vetro con sopra un filo di olio; un cucchiaino di questa conserva insaporirà i sughi, le salse e ogni tipo di pietanza.
  • sottolio, si conservano bene in olio extravergine di oliva sia i peperoncini freschi appena raccolti, sia secchi, interi o spezzettati. Dopo una quindicina di giorni l'olio diventerà rosso e potrà essere utilizzato come condimento.
  • sottaceto, fate asciugare al sole per una giornata i peperoncini appena raccolti; sistemateli nei vasetti e copriteli di aceto. L'aceto si insaporirà e potrà essere utilizzato, lasciando i peperoncini nei barattoli, per insaporire piatti di patate o legumi. I peperoncini invece sono un ottimo accompagnamento per i bolliti.

Non essiccate mai i peperoncini nel forno, perché una temperatura superiore a 70°C ne altera la qualità e distrugge tutte le vitamine termolabili. Il metodo migliore è l'essiccazione al sole e poi un rapido passaggio nel forno non molto caldo. Quando sono ben secchi si possono polverizzare in un frullatore, oppure a mano in un macinino o in un mortaio, ma fate molta attenzione agli occhi.

 

Il peperoncino è un ottimo cibo per chi vuole mangiare sano: attenzione però a non esagerare
Il peperoncino è un ottimo cibo per chi vuole mangiare sano: attenzione a non esagerare però. Guarda tutte le varietà di peperoncino su Plantgest® (Foto di archivio)

(Fonte: © Rafael Ben-Ari - Adobe Stock)

 

Suggerimenti per il consumo

Il peperoncino è una delle spezie più utilizzate in tutto il modo, ed è apprezzato per la sua piccantezza. Se il vostro peperoncino è troppo piccante e volete attenuarlo, gli esperti consigliano di metterlo a bagno per un'ora in aceto e sale, nella proporzione di 4 a 1. Più semplicemente, per attutire la piccantezza basterà eliminare la placenta, costituita dai filamenti bianchi che si trovano vicino al picciolo e ai semi, in cui si concentra la capsaicina, l'alcaloide che conferisce ai peperoncini il caratteristico sapore piccante.

 

La Nostra Ricetta

Crema al peperoncino

Potete utilizzare questa crema dal sapore piccante per delle semplici bruschette con del pane integrale o per accompagnare carni o pesci arrosto oppure verdure grigliate.  

 

Tempo di preparazione: 20 minuti

 

Ingredienti per 2 vasetti piccoli di crema al peperoncino
100 gr di peperoncini rossi freschi
1 spicchio di aglio
1/2 cucchiaino di sale
60 ml di olio di extravergine di oliva dal sapore delicato

 

Preparazione della crema
Indossate dei guanti ed evitate di toccarvi gli occhi durante la preparazione. Sterilizzate due vasetti di vetro con i coperchi. Eliminate i piccioli, fate a pezzetti i peperoncini eliminando parte dei semini. Mettere i peperoncini in un mixer con lo spicchio di aglio e sale e poi frullate il tutto. Una volta ottenuto un composto omogeneo mettetelo sopra un colino, in modo che perda l'acqua in eccesso. Lasciate scolare per alcune ore. Frullate il composto di nuovo aggiungendo l'olio finché non otterrete una crema. Poi mettete la crema di peperoncini nei vasetti sterilizzati e ricoprite ancora con un po' di olio. Coprite bene per creare il sottovuoto, poi bollite i vasetti per circa 30 minuti. Lasciateli raffreddare completamente nell'acqua.

 

 

Peperoncini: È la capsaicina il composto bioattivo che dà la piccantezza e che conferisce le proprietà virtuose

È la capsaicina il composto bioattivo che dà la piccantezza e che conferisce le proprietà virtuose (Foto di archivio)
(Fonte: © Artem Shadrin - Adobe Stock)

 

Rimedi fitoterapici

Il peperoncino è una delle piante più usate da lungo tempo come medicina in diversi Paesi e civiltà. Nelle antiche civiltà Maya veniva impiegato per curare l'asma, la tosse e il dolore, e dagli Aztechi per alleviare il mal di denti. Il peperoncino viene utilizzato in fitoterapia per stimolare l'appetito, per il trattamento dei dolori muscolari, mal di denti - grazie alle sue proprietà analgesiche -, infezioni da microrganismi e parassiti, tosse e mal di gola.

 

Curiosità

In Italia l'utilizzazione del peperoncino in cucina varia da regione a regione: più diffuso sicuramente al Centro e al Sud, meno amato al Nord. In Trentino Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia ci sono i gulash, spezzatini di carne piccanti, testimonianza della dominazione asburgica in queste regioni. Sul Lago di Como è famosa la zuppa di pesce alla tremezzina, a base di pesci del lago fritti e passati in un brodo di pomodoro, verdure, vino bianco, zafferano e peperoncino piccante.


In Emilia Romagna il piccante si ritrova solo nella salsiccia matta, un salame fatto con carni di scarto macinate e insaporite con aglio e peperoncino. In Sicilia è un ingrediente nelle olive schiacciate e negli spaghetti alla siracusana, (una variante degli spaghetti aglio, olio e peperoncino).

 

In Sardegna è usato nella cassola, una zuppa fatta con almeno dodici varietà di pesci cotti col pomodoro, aglio, olio e molto peperoncino. A Roma è utilizzato per il pollo e abbacchio alla cacciatora. A Napoli e in Campania sono diversi i cosiddetti "piatti infuocati": i fagioli alla carrettiera, i friarelli, gli spullecarielli, la zuppa di pesce alla napoletana e la zuppa di soffritto. 

Gli assidui consumatori di peperoncino suggeriscono per alleviare il bruciore sulla lingua, se il sapore è davvero troppo piccante, di consumare un pezzetto di banana, un po' di latte o yogurt o zucchero semolato.

 

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Bibliografia

Mipaaf - Sai quel che mangi, qualità e benessere a tavola.

National Library of Medicine - Pubmed.
Crea - AlimentiNutrizione.
Guide to cultivated plant di Atg Elzebroek and K Wind, 2008.


La frutta e la verdura italiane rappresentano un elemento fondamentale della nostra cultura e di una dieta sana e sostenibile. La dieta mediterranea è uno stile alimentare che si basa proprio sul consumo prevalente di alimenti di origine vegetale. Quali sono gli aspetti nutrizionali e nutraceutici di questi prodotti? Come sceglierli, conservarli e consumarli? Queste sono solo alcune delle cose che potrete trovare nella rubrica "Ciboteca italiana, tutto quello che volete sapere sui prodotti ortofrutticoli made in Italy" realizzata da Image Line in collaborazione con Stefania Ruggeri (leggi la sua biografia): nutrizionista, docente universitaria, ricercatrice del Crea con diversi incarichi istituzionali nazionali e internazionali, scrittrice e divulgatrice. Ciboteca italiana si lega a TellyFood, nuovo progetto di Image Line che vuole raccontare la storia dei prodotti ortofrutticoli dal campo alla tavola. Uno strumento semplice, con due grandi obiettivi: premiare la qualità dei prodotti agroalimentari italiani e rendere la lista della spesa più trasparente, sicura, sostenibile, utile e in linea con le proprie passioni e i propri aspetti etici

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