In breve

  • Non c'è manodopera a sufficienza per la raccolta di fragole e asparagi. Per rimediare arriva il via libera al lavoro dei parenti. Ma solo se gratis.
  • Dopo la primavera anticipata ecco un inverno in ritardo, con gelo e qualche nevicata. Che si accanisce sui frutteti in fiore.
  • È crisi pesante per il settore florovivaistico, con le serre piene di fiori e piante che non si possono vendere per la chiusura dei negozi. Adesso arriva il via libera. Ma non ovunque.
  • La chiusura di bar e ristoranti ha compromesso il consumo di latte fresco, che ora lamenta eccedenze e caduta dei prezzi. Male anche i formaggi.
  • Per arginare le speculazioni sui prodotti agroalimentari c'è una stretta sulle "pratiche sleali", che potranno essere facilmente segnalate.
  • Partono i primi aiuti per aiutare i settori in difficoltà. Decisa la sospensione dei contributi previdenziali. Aiuti anche per grano e mais.
  • Per combattere la cimice asiatica arriva il via libera all'introduzione della vespa samurai, il suo antagonista naturale.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


Senza manodopera

Sono molte le sorprese, tutte negative, che si porta dietro questa pandemia da coronavirus.
Fra le tante, l'improvvisa carenza di manodopera che si registra sui campi dopo il forfait dichiarato dalla manovalanza proveniente dai paesi dell'Est.

La conferma arriva dal “Corriere del Veneto” del 31 marzo, nell'articolo dove parla di operai bengalesi e romeni che ogni giorno affollano gli aerei in decollo da Venezia.
Come anticipa nell'intervista rilasciata il 27 marzo a “Repubblica”, la ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, intende affrontare questo problema regolarizzando i lavoratori stranieri.

Una soluzione parziale è quella prospettata da “L'Arena” del 30 marzo, dove si parla della possibilità di utilizzare parenti fino al sesto grado per il lavoro sui campi, purché si tratti in ogni caso di prestazioni offerte gratuitamente.

Dalle pagine de “Il Gazzettino” del 31 marzo si invoca il ripristino dei voucher, argomento sul quale si sofferma poi “Avvenire” del primo aprile per richiedere voucher semplificati e al contempo una soluzione all'elevato numero di braccianti senza permesso di soggiorno.
 

L'inverno in primavera

Fragole e asparagi che restano sui campi per mancanza di manodopera, scrive “Il Mattino di Padova” del primo aprile, è un danno che si aggiunge a quelli che gli agricoltori hanno già subìto, prima a causa della cimice asiatica e poi del gelo.

A proposito di gelo, dopo un inverno mite e in parte siccitoso e una primavera anticipata ecco arrivare il freddo che ha messo in ginocchio molte coltivazioni.
Così da “Il Resto del Carlino” del 27 marzo si parla brevemente della nevicata che ha danneggiato alcuni frutteti dell'Emilia Romagna già in fiore.
La gelata, conferma il “Corriere Romagna” del 2 aprile, si è accanita in particolare sui frutteti del ravennate, dove si sono raggiunte punte di meno 5 gradi.

Non va meglio in Sardegna, dove “L'Unione Sarda” descrive i vigneti dell'isola come un cimitero di grappoli.
Freddo, pioggia e neve, con il relativo rischio di gelate per le colture, preoccupano anche gli agricoltori piemontesi, come si legge il 30 marzo sulle pagine de “La Stampa”.

Neve nel primo giorno di aprile anche sui ciliegi pugliesi e la "Gazzetta di Bari" del 2 aprile ospita l'appello degli agricoltori affinché la regione si appresti a valutare i danni e attivare di conseguenza gli aiuti.
 

Riaprono i vivai , anzi no

I danni provocati dalle bizzarrie climatiche si aggiungono alle conseguenze sui mercati della pandemia da coronavirus.
Fra i settori più colpiti c'è quello florovivaistico, e la “Gazzetta di Mantova” del 27 marzo denuncia le difficoltà conseguenti alla chiusura dei negozi, mentre le serre sono colme di prodotti pronti per la vendita.

A Pescia, cittadina che ospita uno fra i più importanti mercati dei fiori, il blocco della commercializzazione ha comportato la distruzione di tonnellate di fiori, come denuncia “La Nazione” del 27 marzo.
In Liguria, regione dove la floricoltura ha un forte sviluppo, “La Stampa” registra la crisi di oltre 4mila aziende.

Il 2 aprile "Repubblica" ospita un ampio servizio dedicato a uno fra i più importanti produttori di orchidee, con sede nel padovano, costretto a buttare quintali di piante ogni giorno, con perdite valutate in 250mila euro a settimana.

Per arginare il problema vissuto dai florovivaisti, arriva dal Governo il via libera a riaprire il commercio di piante e fiori, notizia che si apprende il 28 marzo dalle pagine de “L'Arena” e confermata dalla ministra Bellanova nell'intervista rilasciata nello stesso giorno al “Secolo XIX”, dove si descrive il settore come un "presidio strategico".

Come si apprenderà tuttavia il giorno seguente dalla “Provincia di Como”, la riapertura dei commerci di piante e fiori non è avvenuta in Lombardia, dove la situazione sanitaria continua ad essere più difficile che altrove e suggerisce massima precauzione.
 

Latte in crisi

La pandemia da coronavirus fa sentire i suoi effetti anche sul mondo del latte, dove la chiusura di bar e ristoranti ha comportato un calo dei consumi, tanto che il “Corriere di Torino” del 27 marzo invita a consumare più latte italiano per evitare eccedenze e sprechi.

Un aiuto in questa direzione arriva dalla decisione, riportata dal “Giornale di Brescia” del 29 marzo, di avviare alla produzione di biogas il siero di latte derivante dalle trasformazioni lattiero casearie.

Il calo dei consumi di latte ha dato spazio alle speculazioni di mercato e da più parti si è chiesto agli allevatori di accettare consistenti riduzioni del prezzo di vendita.
Atteggiamenti che possono raffigurarsi come "pratiche sleali".
In questo caso ci si può rivolgere al servizio organizzato dal ministero per le Politiche agricole. La denuncia, si legge il primo aprile sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, può essere indirizzata a pratichesleali@politichegaricole.it.


I primi aiuti

Per andare incontro ai problemi che il settore agricolo deve affrontare in questo periodo, si è decisa la sospensione del versamento dei contributi previdenziali.
Un aiuto, spiega “Il Messaggero” del 29 marzo, che ha un valore di 60 milioni di euro.

A questi si aggiungono altri 80 milioni di euro che andranno come aiuti ai produttori di grano e mais e agli allevatori.
Contributi in questo caso messi a disposizione dal ministero per le Politiche agricole, come specifica “Italia Oggi” del primo aprile.

Dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 2 aprile si apprende che in Puglia c'è ora un accesso semplificato alle agevolazioni per il gasolio agricolo, mentre dal ministero per le Politiche agricole giungono proroghe e deroghe su alcuni impegni che interessano il mondo agricolo.
Semplificazioni e deroghe, spiega nello stesso giorno “Italia Oggi”, riguardano poi l'accesso agli aiuti Pac.
 

Cimici e vespe

Un aiuto arriva per la lotta alla cimice asiatica con la decisione di dare il via libera all'introduzione della vespa samurai.
Come spiega “Il Resto del Carlino” del primo aprile nelle pagine dedicate alla provincia di Ravenna, dalla Conferenza Stato Regioni è stata autorizzata la sperimentazione contro la cimice utilizzando il suo antagonista biologico.

La sperimentazione sarà attuata sia in Emilia Romagna sia nel Veneto, precisa "Il Sole 24 Ore" del 2 aprile, ricordando al contempo che insieme alle vespe samurai sono stati sbloccati gli 80 milioni di euro stanziati dal Governo per indennizzare gli agricoltori più colpiti.

Critico il commento di alcuni agricoltori, che hanno affidato all'edizione modenese de "Il Resto del Carlino" del 2 aprile le loro perplessità sui tempi di realizzazione di questa sperimentazione, che rischia di partire troppo tardi.
 

Il grano recupera

Nel frattempo sui mercati “Il Sole 24 Ore” del 28 marzo registra la crescita del prezzo del grano, che coincide con le limitazioni all'export decise dalla Russia.
L'aumento del prezzo del grano è preso in esame da “La Stampa” del 29 marzo, che lo mette in confronto con l'andamento del prezzo del petrolio, oggi più basso di quello del grano.

La crescita del prezzo del grano, avverte però “L'Unione Sarda” del primo aprile, può rivelarsi un'arma a doppio taglio, in quanto può innescare un aumento della competitività del prodotto di importazione rispetto a quello nazionale.
 

Scendono i consumi

Cali si registrano nel consumo di formaggi e “Il Mattino” del 29 marzo descrive la pesante situazione dei caseifici, in particolare del Mezzogiorno.
Se ne discute anche sulla “Gazzetta del Sud”, commentando la flessione registrata nel consumo di pecorino a denominazione di origine, dove il calo si avvicina al 60%.

Il tema del latte è al centro dell'intervista che il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari, ha rilasciato ad “Avvenire” chiedendo fra l'altro che siano riviste le politiche commerciali del settore per evitare sprechi di latte fresco.

Più in generale si teme un complessivo calo dei consumi, che la Fao stima possa essere importante, tanto da provocare una crisi alimentare globale, come si legge sull'“Osservatore Romano” del 29 marzo.

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