Mandorli in fumo, insalate, finocchi, carciofi, asparagi, broccoletti e piante di cavoli bruciati e caccia alle balle di fieno come se fossero lingotti d'oro.
E' il primo bilancio dopo la straordinaria ondata di neve e gelo, dopo i rilievi di Coldiretti Puglia nelle campagne innevate.

"Il prezzo del fieno è schizzato fino a 25 euro al quintale e della paglia fino a 16/18 euro al quintale – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Canteleperché gli allevatori devono garantire scorte di cibo agli animali chiusi nelle stalle. Neve e gelo hanno congelato i fiori e il sole, che sta facendo capolino nelle ultime ore, provocherà un shock termico ancora più dannoso. Si temono danni sugli ulivi dove la potatura è stata effettuata precocemente. Il gelo che si è abbattuto in poche ore sulla Puglia ha ghiacciato le tubature, facendole scoppiare e sono necessari interventi d'urgenza per ripristinare le condutture e garantire acqua a mucche, vitelli e pecore. Difficile la situazione per gli ortaggi in campo aperto, perché ciò che poteva essere tagliato è stato salvato, ma le produzioni non ancora pronte sono rimaste sotto la morsa del ghiaccio. Problemi nelle serre, dove gli agricoltori hanno esigenza di grandi quantitativi di carburante per garantire il riscaldamento e non perdere le produzioni".

Tra le coltivazioni arboree i maggiori timori sono per il mandorlo, che nel Mezzogiorno d'Italia ha fioriture precoci, tipicamente a febbraio, e che in Puglia, per effetto del clima mite, quest'anno avevano iniziato a fiorire a fine gennaio.
Il rischio è quello di perdere una parte importante della produzione. Attualmente in Puglia è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 19.428 ettari (pari al 35,05% della superficie nazionale coltivata a mandorlo), che ha fornito una produzione totale di 264.670 quintali di mandorle, un terzo del totale nazionale (33%).
Tali cifre, collocano la Puglia al secondo posto fra le regioni italiane, dopo la Sicilia.

I mandorleti sono coltivati prevalentemente nelle province di Bari (12.200 ettari, pari al 63% della superficie pugliese coltivata) e Brindisi (4.500 ettari, pari al 23% della superficie pugliese coltivata), rispettivamente con una produzione di 158.500 quintali (pari al 60% dell'intera produzione pugliese) e 54mila quintali (pari al 20% dell'intera produzione pugliese), a seguire le province di Foggia, Taranto e Lecce.

"Si teme il ripetersi di uno scenario critico come quello del 1985 – aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia - quando le gelate hanno compromesso gravemente le produzioni. Soprattutto in Puglia nelle ultime settimane i mandorli erano già in fiore per il perdurare di temperature minime troppo alte per la media stagionale. Con la repentina ondata di gelo il rischio è che fiori e gemme di vigne, ciliegi e altri alberi da frutto, impossibilitati a vivere appieno la fase di quiescenza, dopo il 'risveglio' anticipato con fioriture anomale già a febbraio, vengano bruciate dal gelo".

La mappa del gelo coinvolge quasi tutta la Puglia.
Risultano innevati in provincia di Bari i comuni di Altamura, Gravina, Spinazzola, Minervino Murge, Poggiorsini, Turi, Castellana, Conversano, Rutigliano, Casamassima, Noicattaro, Corato, Andria, Grumo, Paolo, Toritto, Binetto, Bitetto, Sannicandro, Cassano.
La neve e il gelo hanno colpito in provincia di Foggia Vico del Gargano, Troia, Deliceto, Trinitapoli, Vico del Gargano, Mattinata, San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo, San Marco in Lamis e l'agro di Foggia.Situazione critica anche nel tarantino, con danni ingenti a Grottaglie, Sava, Laterza, Martina Franca, Mottola; infine a Brindisi l'innvamento ha colpito Francavilla, Fasano, Ostuni, Latiano, Montalbano, Pezze di Greco, Villanova e l'agro di Brindisi.
A Lecce, invece, temperature molto basse e pioggia battente.