“L’agroalimentare nel nostro Paese è il secondo settore manifatturiero con oltre 500mila addetti – ha ricordato Scordamaglia – e oggi più che mai l’agroalimentare italiano e iraniano sono sinergici. Da un lato abbiamo un territorio, l’Iran, con 30 milioni di ettari fertili, un Paese che garantisce sicurezza e disponibilità di risorse umane. Dall’altro ci siamo noi, l’Italia, che possiede una filiera agroalimentare d’eccellenza con alcune zone con la resa di produzione per ettaro più alta del mondo, ma soprattutto altamente sostenibile, con tecnologie verdi per il risparmio dell’acqua, adatte così a soddisfare le esigenze dell’Iran”.
“Questo è il primo di molti contatti – ha poi sottolineato Scordamaglia – non c’è dubbio che l’Iran sia per l’agroalimentare made in Italy un paese strategico non solo per l’export, già del valore di 13 milioni di euro con prospettive di crescita elevatissime, ma anche per gli investimenti e la condivisione del nostro know-how da parte delle Pmi”.
E’ stata già calendarizzata la firma del Memorandum of Understanding tra Federalimentare e Ifif – Federation of Iranian food industries association, grazie anche alla disponibilità del suo presidente Mohammad Reza Mortazavi, per esprimere una convergenza di interessi, con una comune linea di azione su conoscenza, formazione, interscambio e investimenti. La sigla dell’accordo è in programma a Teheran nell’ambito di una missione dedicata all’agroalimentare alla quale parteciperanno le maggiori cariche istituzionali e alcune aziende italiane del settore, in calendario dall’8 al 10 febbraio.