Dal 21 al 24 gennaio si sono tenuti a San Mauro Cilento, in provincia di Salerno, i festeggiamenti per i 40 anni di attività della cooperativa Nuovo Cilento, produttrice di olio extravergine di olive Cilento Dop e  portatrice di innovazione in favore del territorio. Le quattro giornate sono state caratterizzate da momenti di studio e di sperimentazione in campo di tecnologie innovative per l’agricoltura di montagna.

La Nuovo Cilento è forte di 370 soci che provvedono alla coltivazione di 2.500 ettari di terra: dai quali vengono conferite alla coop materie prime agricole che trasforma e avvia alla commercializzazione: sono soprattutto olive destinate a diventare pregiato olio extravergine. La Nuovo Cilento ha oggi un fatturato di 1,5 milioni di euro, generato prevalentemente dall’olio di oliva extravergine.
 
“Viviamo una fase – dice Elio D’Agosto, presidente della Nuova Cilento – in cui troppi si occupano di fondi europei per l’agricoltura e troppo pochi, o nessuno, di agricoltura, specie di collina o di montagna, dove si ritrovano la qualità italiana e le zone più vocate all’agricoltura biologica”.
 
“La nostra storia – conclude D’Agosto - dimostra come si possa diventare leader della produzione di prodotti di qualità in Campania”.
 
In quattro giorni sono stati affrontati tre temi importanti per i terreni di collina e di montagna (76% del territorio nazionale ed 85% di quello della Campania).
Hanno tenuto banco l’innovazione tecnologica specifica per la coltivazione dei terreni di collina, il miglioramento di questi suoli con il compostaggio degli scarti di produzione e il supporto dell’agricoltura organica rigenerativa e una migliore gestione dei pendii. Inoltre è stato affrontato il tema del posto da riservare alla pastorizia nei corridoi ecologici con l’uso del “fuoco prescritto”.
 
Giuseppe Cilento, past president della cooperativa Nuovo Cilento sintetizza: “In questi giorni abbiamo dato un contributo importante all’agricoltura nazionale, perché abbiamo presentato i minitrattori teleguidati e le scuotitrici per coltivare in collina, sperimentato l’utilizzo di un compost a base di sansa di olive per arricchire i terreni che si sono impoveriti di sostanza organica e tracciato una road map per ottenere una legge che consenta ai pastori di bruciare i terreni acclivi nel periodo di gennaio-febbraio, ottenendo un miglioramento notevole del pascolo: tutte innovazioni rese possibili grazie alla nostra collaborazione con il mondo della ricerca”.
 

Si sono confrontati con la Nuova Cilento esponenti del mondo universitario, della ricerca, delle istituzioni, della grande impresa, di enti gemellati con la cooperativa, locali e nazionali.
 
Adriano Turrini, presidente Coop Alleanza 3.0, ha dichiarato ad AgroNotizie: ”Con la Cooperativa Nuovo Cilento abbiamo un rapporto storico, commercializziamo il loro olio extravergine di olive con due referenze nei nostri 54 ipermercati da tanti anni. Oggi sono qui anche a titolo di amicizia con le persone che lavorano in questa splendida realtà, oltre che a testimoniare come una piccola cooperativa può essere partner di un grande player cooperativo impegnato nella distribuzione”.
 
Gianpiero Calzolari, presidente Granarolo, presente a San Mauro Cilento, ha detto ad AgroNotizie: “Oggi stiamo sviluppando il mercato all’estero per coprire il grande interesse che il mondo ha per il made in Italy, contiamo di esportare e commercializzare anche altri prodotti oltre quelli lattiero caseari, puntando sulle eccellenze. La nostra rete commerciale è a disposizione di realtà come questa”.
 
Mario Catalano, presidente Legacoop Campania, traccia il senso della quattro giorni di San Mauro Cilento: “Oggi è la festa di una cooperativa agricola che io amo definire una cooperativa di comunità, perché la Nuovo Cilento oltre a fare l’interesse dei soci, operando nelle zone interne del Cilento ha dato nuova vita a quest’area, riscoprendo i prodotti tipici, l’olio innanzitutto, ma anche i fichi, i legumi, i grani antichi, innescando dei meccanismi virtuosi con l’Università e il mondo della ricerca e con risultati che hanno una fortissima ricaduta sul territorio allo sviluppo del quale si lavora”.