Il maltempo che ha colpito il Sud Italia nel mese di ottobre e nei primi giorni di novembre porta in dote ai prossimi Consigli dei ministri bene tre richieste di Stato d’emergenza nazionale, da parte delle Regioni Campania, Puglia e Calabria, che si è aggiunta appena ieri. Mentre la Sicilia, dove Coldiretti segnala danni a colture per 300 milioni di euro, è alle prese con la crisi del governo regionale e attende il nome del nuovo assessore all’Agricoltura.

La dichiarazione di stato d’emergenza consente la mobilitazione di risorse per un miliardo e mezzo di euro appostate sull’articolo 26 della Legge di stabilità per il 2016 in queste ore all’attenzione del Senato della Repubblica.

Sono soldi che saranno destinati ad indennizzare anche le aziende agricole danneggiate, vista la scarsa attingibilità del Fondo di solidarietà sotteso al Decreto legislativo 102/2004, anche perché gran parte delle colture colpite sono assicurabili, non assicurate e fuori dalla deroga della legge 91 del 2015.

Pertanto, le Regioni si stanno muovendo su due fronti. Da un lato partono le richieste di declaratoria al ministero delle Politiche agricole, per ottenere l’approvazione tecnico giuridica necessaria a sostenere l’esistenza dei danni e la sospensione dei mutui e dei contributi agricoli. D’altro canto non c’è altra strada per ottenere ristoro che la richiesta a Palazzo Chigi della dichiarazione di Stato d’emergenza, necessaria ad attivare l'articolo 26 della Legge di stabilità.
 
Calabria
 E’ drammatica la situazione in Calabria, dove si contano due morti, e sono caduti in alcune località fino ad oltre 600 mm di pioggia in due giorni, quanti ne cadono in un anno intero. Il reticolo idrografico è letteralmente collassato e i danni sono ingentissimi e concentrati nel reggino.

Coldiretti Calabria oggi ribadisce che ci sono danni severi all’olivicoltura, ai castagneti e al bergamotto “tutte colture dove conteremo danni di lungo periodo per la perdita di coltivazioni arboree – si sottolinea. Ma una conta dei danni ancora non c’è, anche perché molte zone restano isolate ancora a causa del maltempo, che ha danneggiato strade e ponti.

“Ho già chiesto al ministro Graziano Delrio e, attraverso di lui, al governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza. Sulla base della conta dei danni nelle prossime ore produrremo una delibera di giunta per formalizzare la richiesta”. Lo ha detto ieri il presidente della regione Calabria, Mario Oliverio al termine del vertice svoltosi in prefettura a Reggio Calabria con la partecipazione del ministro Delrio e del responsabile della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, giunti al capezzale della Calabria alluvionata.

“Con il ministro – ha aggiunto il governatore della Calabria - abbiamo appena fatto il punto sulla situazione. E’ un disastro. Da qui e per le prossime 48 ore ci occuperemo delle emergenze e del soccorso alle persone per alleviare situazioni di particolare preoccupazione e disagio. Contemporaneamente procederemo alla ricognizione dei danni. Il danno, lo ripeto, è stato enorme".
 
Sicilia
”Con l’ultima ondata di maltempo sale a circa trecento milioni di euro il conto dei danni provocati all’agricoltura in Sicilia dove ad essere colpita non è stata solo la produzione in corso ma ci sono anche intere piante sradicate di frutteti e vigneti. E’ quanto emerge da un monitoraggio di Coldiretti sugli effetti del maltempo che ha colpito duramente l’isola nelle ultime due settimane mettendo in ginocchio moltissime aziende agricole.

”Nel mirino del maltempo c’è stata soprattutto la zona dell’agrigentino, quella di Catania e anche Messina con molte strade impraticabili che impediscono agli agricoltori la consegna dei prodotti ma anche i rifornimenti di mezzi tecnici. Non c’è solo il prodotto che non potrà essere messo in commercio dopo un anno di duro lavoro ma molte piante – sottolinea Coldiretti dovranno essere ripiantate e ci vorranno anni prima di entrare di nuovo in produzione”. "Si tratta – conclude Coldiretti di un duro colpo ad un territorio che offre un contributo di grande qualità al made in Italy ma anche importanti opportunità di lavoro”. Intanto, mentre da più parti forti sono le pressioni per la richiesta di dichiarazione di stato d’emergenza, Rosario Crocetta ha azzerato la giunta, e si è in attesa di conoscere il nome anche del nuovo assessore all’Agricoltura.