Veneto - Friuli Venezia Giulia - Emilia-Romagna
Cancro del kiwi, il Veneto unisce le forze con Friuli e Emilia-Romagna

Il Veneto ha aderito al Progetto di ricerca interregionale sul cancro batterico del kiwi, in base al quale il Dipartimento di Scienze agrarie ed ambientali dell'Università degli Studi di Udine condurrà uno studio triennale di ricerca e sperimentazione interregionale sulle possibilità di contrasto alla batteriosi dell'actinidia, causata dal batterio Pseudomonas syringae pv. Actinidiae. L'investimento complessivo sarà di 150 mila euro, ripartito in parti uguali tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

La Giunta regionale ha inoltre approvato la prosecuzione dello studio biologico, già attivato nello scorso biennio, sulla Tignola della patata (Phthorimaea operculella), affidato al Dipartimento di Agronomia ambientale e produzioni vegetali dell'Università degli Studi di Padova. Questo parassita ha manifestato nelle ultime stagioni una notevole recrudescenza, causando danni che si manifestano non solo in campo ma anche nella fase di conservazione in magazzino.

E' stato infine deciso di attivare una convenzione con il Dipartimento di Scienze e tecnologie agroambientali dell'Università degli Studi di Bologna relativa al supporto diagnostico per la determinazione dei fitoplasmi e dei batteri, in considerazione della riorganizzazione del laboratorio dell'Unità periferica Servizi Fitosanitari. 

Per questo insieme di finalità sono stati impegnati complessivamente 42.500 euro sul bilancio 2011, mentre per la prosecuzione della ricerca sul cancro del kiwi si provvederà sui prossimi bilanci.

Per potere garantire alla filiera vivaistica – frutticola il materiale di moltiplicazione sano e controllato, sarà indagato il rapporto biologico e fisiologico tra patogeno e piante di actinidia nei suoi diversi aspetti, agendo non solo nei diretti confronti dell'organismo nocivo (cosa che finora ha dato peraltro scarsi risultati) bensì anche sulle altre componenti, quali la pianta ospite, le condizioni ambientali, la presenza di vettori ecc., che giocano un ruolo rilevante nella patogenesi e nello sviluppo dell'epidemia. Con il progetto interregionale si privilegia lo studio di interventi sul 'parametro pianta'.

Ferma restando l'importanza della prevenzione delle infezioni e di tutte le azioni intraprese per il controllo del patogeno, l'intento principale è di ricercare, soprattutto in chiave intravarietale, piante di kiwi meno fragili a Psa di quelle attualmente coltivate, valutando la sussistenza di adattamenti che, nel corso di coevoluzione tra pianta e patogeno, vadano proficuamente a modificare la suscettibilità della pianta ospite.

Fonte: Regione Veneto

 

Toscana
Giovani, un milione e mezzo per l'agricoltura apuo-lunigianese 

Con il Pacchetto Giovani nasceranno 50 nuove imprese agricole dirette da imprenditori under 40.

La Regione Toscana ha infatti stanziato oltre 1 milione e 500 mila euro (e spiccioli) per la provincia di Massa Carrara per favorire ed incentivare gli investimenti da parte dei giovani che intendono avviare un'impresa agricola.

Il bando, che sarà pubblicato sul Burt, mette sul piatto del progetto Giovanisì–Fare impresa in agricoltura per l'anno 2012 oltre 25 milioni di euro a livello regionale a cui quali si aggiungono altri 3 milioni e 960 mila euro già programmati sempre per il 2012 sui Piani locali di sviluppo rurale.

La prima stima sugli effetti e sulle ripercussioni in termini economici ed occupazionali dei contributi del Pacchetto Giovani è di Coldiretti Massa Carrara che plaude all'iniziativa della Regione Toscana; un'iniziativa fortemente caldeggiata dall'organizzazione agricola.

"Secondo i nostri dati una cinquantina di giovani – analizza Vincenzo Tongiani, presidente della Coldiretti provinciale – potranno beneficiare dei contributi e posare finalmente le basi per creare la propria azienda agricola ideale. Cinquanta posti di lavoro che potranno crearne a loro volta di nuovi. Le richieste di nuovi insediamenti, quindi da parte dei giovani che sono pronti ad investire in agricoltura, riguardano aziende vitivinicole e orticole, mentre in Lunigiana dove sono concentrate la maggior parte delle richieste, l'interesse è per apicoltura, zootecnica e olivicoltura".

Il Pacchetto Giovani presenta una novità molto importante: cambiano i parametri per accedere al premio. Ad un maggiore investimento coincide un maggiore contributo e le misure possono essere sommate.

Ma in quale misura i giovani potranno beneficiare del Pacchetto? "La somma dei finanziamenti ai quali potranno accedere i futuri giovani imprenditori può variare da un minimo di 35 mila euro a 130 mila - spiega Francesco Ciarrocchi, direttore provinciale - Ai 130 mila, il premio massimo, si aggiungerà anche il premio di primo insediamento, che varierà da un minimo di 20 mila ad un massimo di 40 mila euro. Il tetto massimo può quindi arrivare fino a 170 mila euro".

Fonte: Redazione Virtuale

 

Emilia-Romagna
Lattiero-caseario, 19 milioni per i progetti di filiera

Sostenere la capacità di aggregazione delle imprese del settore lattiero caseario lungo l'intera filiera per renderle più forti in vista dell'abolizione nel 2015 delle quote latte e la conseguente liberalizzazione del mercato.

E' l'obiettivo del bando per il finanziamento di progetti di filiera, approvato dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito del Piano regionale di sviluppo rurale, che stanzia 19 milioni di risorse pubbliche e che metterà in moto un volume di investimenti calcolato intorno ai 50 milioni di euro. "Con questo bando – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – vogliamo unire ciò che il mercato tende a dividere. La condizione stessa per accedere ai finanziamenti è l'esistenza di un accordo per condividere insieme obiettivi di qualità e di efficienza, per creare più valore aggiunto sui mercati e ridistribuirlo in modo più equo all'interno della filiera, a vantaggio in particolare dei produttori che costituiscono l'anello debole della catena".

Ammodernamento delle imprese, ricerca precompetiva, innovazione di prodotto e di processo, formazione: questi gli interventi previsti dal bando. Per poter concorrere ai contributi le imprese interessate dovranno dunque unirsi intorno a un progetto comune, condividendo una serie di impegni reciproci e obiettivi. L'aggregazione dovrà coinvolgere imprese di produzione, trasformazione e potrà essere estesa anche a imprese di distribuzione e ad associazioni dei consumatori.

Fonte: Regione Emilia-Romagna

 

Lombardia
Agromeccanici lombardi, istituito l'albo professionale

 

Le imprese agromeccaniche lombarde possono finalmente contare su un proprio Albo professionale. E' questo il risultato della definitiva approvazione del nuovo Testo Unico dell'Agricoltura, adottato all'unanimità dal Consiglio regionale lombardo alla vigilia della chiusura dei lavori prevista per le festività natalizie.

Puntuale è arrivato il plauso di Confai Lombardia, associazione regionale dei contoterzisti agrari, che nelle settimane precedenti la discussione in aula aveva più volte sollecitato l'introduzione di specifiche norme in materia.

Confai evidenzia, tra i punti di forza del nuovo provvedimento, l'attenzione per i giovani agricoltori e per le specificità dell'agricoltura delle zone svantaggiate, così come gli sforzi compiuti per una maggiore tutela del suolo agricolo, delle produzioni di qualità e della filiera corta.

"Ma ciò che in particolar modo riempie di soddisfazione la categoria che rappresentiamo – spiega Leonardo Bolis, presidente lombardo e nazionale di Confaiè il riconoscimento del ruolo svolto dalle imprese agromeccaniche come soggetti operanti a pieno titolo nel settore agricolo mediante realtà professionali qualificate, siano esse organizzate in ditte individuali, società, cooperative o consorzi. Le norme dedicate alla figura dell'imprenditore agromeccanico, che cominceranno a produrre i propri effetti a partire dal 13 gennaio, hanno indubbiamente come punto di riferimento la decisione di istituire presso la giunta regionale un Albo delle imprese agromeccaniche lombarde. Sotto questo profilo la Lombardia si conferma ancora come regione apripista: auspichiamo che anche a livello nazionale si segua tale impostazione".

 

Fonte: Confai

 

Puglia
Agrumi, è crisi profonda nella provincia di Taranto

La raccolta e il commercio degli agrumi sono fermi a causa dei livelli bassissimi dei prezzi alla produzioneche non consentono alcuna remunerazione rispetto ai costi di produzione e di trasporto: la situazione è ormai "drammatica" nella provincia di Taranto.

L'allarme viene dalla Cia provinciale, che chiede urgenti iniziative istituzionali per adottare misure efficaci per fronteggiare la grave crisi agrumicola. Rivolgendosi all'assessore regionale all'Agricoltura Dario Stefano, all'assessore provinciale all'Agricoltura Antonio Scalera e dei sindaci della provincia, la Cia Taranto chiede di "fare fronte unico ad una situazione che, pur in presenza di una fase congiunturale delicata sotto il profilo del commercio, deve mobilitare ogni utile iniziativa per scongiurare il default di un settore strategico e di conseguenza l'impoverimento di decine e decine di piccoli e medi produttori agrumicoli, che hanno sempre vissuto di onesto lavoro garantendo sviluppo e crescita per tutta la provincia".

La Cia chiede inoltre alla Regione Puglia di far partire "il tanto atteso Piano Agrumi, dando la priorità alle aziende esistenti"; propone inoltre l'eventuale realizzazione di nuovi impianti, costituiti con una visione moderna e razionale, tenendo in considerazione le peculiarità delle aree produttive esistenti, e l'utilizzo divarietà che permettono di allungare il calendario di maturazione e commercializzazione, cercando così di evitare la concentrazione dell'offerta nel periodo di maturazione della varietà Clementino e Comune.

Fonte: Cia Puglia

 

Emilia-Romagna
Imprese agricole, credito agevolato in Emilia-Romagna

Prestiti per 105 milioni di euro ad un tasso ridotto rispetto all'ordinario di 1,70 punti percentuali. E' questo il volume dei finanziamenti bancari per il credito di conduzione a tasso ridotto a favore delle imprese agricole attivabile nell'annata agraria 2012 per iniziativa della Regione Emilia-Romagna.

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura Tiberio Rabboni, ha destinato 1 milione 800 mila euro, centomila in più rispetto allo scorso anno, all'abbattimento del costo del denaro per le spese d'esercizio richiesto dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, i Consorzi di Garanzia che operano in agricoltura. Le imprese potranno presentare domanda al proprio Istituto di credito e al Confidi di appartenenza fino al 15 marzo 2012

"Con questo stanziamento, che supera quello dello scorso anno, nonostante le note difficoltà finanziarie – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – vogliamo innanzitutto dare continuità ai prestiti di conduzione annuali agevolati contratti dagli agricoltori nella precedente campagna agraria e poi, per quanto possibile, ampliare la platea dei beneficiari, in un momento di stretta creditizia senza precedenti. Proprio per questo chiediamo a quegli Agrifidi che non l'hanno ancora fatto di procedere senza ulteriori indugi ad aggregazioni tra di loro. Il Consorzio di Garanzia è l'unico strumento a disposizione delle imprese agricole per rafforzarsi nel rapporto con il sistema bancario. Purtroppo nell'epoca delle grandi banche multinazionali non è più tempo per piccoli consorzi. Bisogna dare vita ad aggregazioni almeno inteprovinciali come hanno già fatto Bologna e le province romagnole e le realtà di Parma e Piacenza. Mi auguro che anche gli Agrifidi di Ferrara, Modena e Reggio Emilia si orientino in questa direzione".

Come funziona il prestito: leggi l'approfondimento sul sito della Regione Emilia-Romagna

Fonte: Regione Emilia-Romagna

 

 

Piemonte
Coldiretti: 'Situazione insostenibile per il mercato della carne rossa'

Coldiretti Piemonte denuncia le difficoltà che sta vivendo il mercato della carne rossa: "I bovini alla stalla sono pagati meno di quanto siano i costi di mantenimento – dice Marcello Gatto, membro di giunta di Coldiretti Piemonte, con delega al Settore Carni - E' urgente adottare politiche a sostegno del settore e individuare formule concrete di intervento poiché conseguenza della crisi dei prezzi dei bovini alla stalla, è la chiusura degli allevamenti con gravi problemi di presidio del territorio ed occupazionali".

Coldiretti Piemonte rimarca la necessità di adottare progetti per favorire le progettualità di filiera verso il mercato e cercare nuovi spazi per la carne fresca.

"I prezzi della carne bovina sia nelle macellerie tradizionali che nei supermercati ha mantenuto gli stessi prezzi rispetto a tre anni fa - spiega Coldiretti - mentre i prezzi dei bovini alla stalla si sono contratti di oltre il 20 per cento. E' necessario che l'allevatore diventi la figura centrale e si interfacci con la grande distribuzione, superando le nuove forme d'impresa legate a parametri economici speculativi, che mettono sullo stesso piano la carne bovina allevata in Piemonte con quella di minor pregio, che arriva dall'estero".

Fonte: Coldiretti Piemonte

 

 

Toscana
Al via la selezione degli oli extravergine di oliva Dop e Igp: adesioni entro il 24 gennaio

Il Laboratorio Chimico Merceologico di Metropoli, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze, per incarico di Toscana Promozione e in collaborazione con Regione Toscana e Unioncamere Toscana, realizza la prima edizione della selezione degli oli extra vergini di oliva Dop e Igp della Toscana.

Due gli obbiettivi dell'iniziativa: selezionare i migliori oli toscani e realizzare un catalogo promozionale da diffondere in manifestazioni di settore nazionali ed estere.

Le aziende interessate hanno tempo fino al 24 gennaio per aderire online.

Per maggiori informazioni clicca visita la pagina sul sito di Toscana Promozione.

Fonte: Camera di commercio di Firenze

 

Emilia-Romagna
Due milioni per i prodotti tipici e di qualità

Due milioni e 100 mila euro per promuovere il consumo di prodotti tipici e di qualità dell'Emilia-Romagna, tutelati dall'Unione europea e dalle leggi italiane, grazie al Piano regionale di sviluppo rurale. E' quanto prevede il bando approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura Tiberio Rabboni. Le domande potranno essere presentate entro il 31 gennaio 2012.

I progetti proposti dovranno avere una dimensione minima di 50 mila euro e una massima di 300 mila euro e potranno essere presentati dalle organizzazioni di produttori, in qualsiasi forma giuridica. L'entità dell'aiuto è pari al 70 per cento della spesa ammissibile e sarà a fondo perduto. Saranno finanziate iniziative che forniscano informazioni ai consumatori e agli operatori economici sulla sicurezza igienico-sanitaria, le caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali dei prodotti di qualità; le attività di promozione pubblicitaria, da realizzare anche nei punti vendita e nella grande distribuzione; la partecipazione a manifestazioni, fiere, esposizioni ed eventi di importanza nazionale ed europea.

Il bando riguarda tutti i prodotti ottenuti con il metodo dell'agricoltura biologica, i 33 prodotti a Denominazioni di origine protetta (Dop) o Indicazione Geografica Protetta (Igp) e le 20 produzioni della viticoltura Docg, Doc. Sono comprese anche le produzioni a marchio 'Qualità controllata'.

Fonte: Regione Emilia-Romagna