Con la vendemmia arrivano i primi dati sulla campagna vitivinicola e i giornali degli ultimi giorni hanno fatto a gara nel fornire anticipazioni sull'andamento del settore. Che stando alle prime indicazioni promette vini di grande qualità, ma prezzi in calo per le uve. E' quanto si può leggere il 2 settembre su “Il Corriere dell'Umbria”, che parla di un raccolto da primato, mentre “La Padania” dello stesso giorno offre una cronaca della visita del ministro Zaia ai vigneti “eroici” di Pantelleria. Le buone notizie finiscono però subito quando si va ad analizzare il mercato delle uve, crollato del 40% come si può leggere sul “Corriere della Sera” del 4 settembre. Il calo dei prezzi colpisce in particolare nel Sud, dove i viticoltori affidano alla “Gazzetta di Bari” del 6 settembre il compito di denunciare la gravità della situazione. Dalle colonne di “Libero” arriva l'invito ad una maggiore coesione del settore per superare le difficoltà del mercato, difficoltà che però sembrano non colpire il Prosecco, come si può leggere sul “Corriere della Sera” del 7 settembre. A trainare questo segmento dei vini è l'aumento dell'export degli spumanti italiani (Arena del 7 settembre), un dato confermato anche da “Il Sole 24 Ore” del 6 settembre e che in Italia ci fosse una predilezione per i vini con le bollicine lo aveva anticipato “Finanza e Mercati” del 4 settembre. Un momento felice per i nostri spumanti che si contrappone con la caduta dello Champagne, argomento affrontato da “Il Sole 24 Ore” del 4 settembre. L'attenzione dei media per il settore enologico è stata poi rinvigorita dal dibattito sulle soglie di alcol nel sangue di chi guida, giudicate in taluni casi eccessivamente severe tanto che la responsabilità degli incidenti, scrive “Italia Oggi” del 3 settembre, sono per lo più dovute a droga e velocità. Sull'argomento interviene anche il ministro Zaia, che dalle colonne de “Il Resto del Carlino” ribadisce che “non si muore per un calice di vino”.

 

Frutta e cereali

Se il fronte del vino si mette in luce per i suoi alti e bassi, dal mercato dei cereali arrivano solo note negative. Mentre il mais fa registrare un calo delle rese (“Il Giornale di Brescia” del 6 settembre), i prezzi dei cereali continuano a flettere (Ore 12), tanto da convincere molti agricoltori a ridurre le superfici destinate a queste colture e in particolare al grano duro (La Provincia). Preoccupazioni anche per il comparto frutticolo, con il crollo del prezzo delle mele che vede invendute, come scrive “Arena” del 2 settembre, le varietà precoci mentre si teme per l'andamento delle Golden. Ancor peggio la situazione delle pesche, il cui prezzo è talmente basso che il valore di una tazzina di caffè è pari a quello di cinque chili di raccolto, come denuncia “Il Resto del Carlino” del 2 settembre. Prezzi così bassi che è meglio regararle, commenta il “Giornale Piemonte” e non va meglio nemmeno per il pomodoro la cui campagna si è aperta nel segno dell'incertezza come si può leggere sul quotidiano cremonese “La Provincia”.

 

Le risposte della politica agricola

Molti dunque i settori in difficoltà e da parte del ministero dell'Agricoltura arriva la proposta di realizzare un “codice dell'agricoltura” che consenta perlomeno di semplificare la burocrazia che grava sulle aziende del settore. Se ne parla su “Italia Oggi” del 2 settembre, un argomento ripreso anche nei giorni seguenti su “La Discussione”. In tema di politica agricola è anche da segnalare in questi giorni l'intervento dell'ex ministro De Castro che nella sua nuova veste di presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Europeo puntualizza dalle colonne de “La Stampa” del 6 settembre quali siano gli interventi necessari per il settore. Lo stesso De Castro interviene anche il giorno seguente sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” sul tema delle gabbie salariali, che raccolgono il suo favore.

 

Bruxelles discute sul latte

Qualche segnale positivo arriva da Bruxelles per il settore lattiero caseario. Il Parlamento europeo ha infatti votato all'unanimità un emendamento per l'ammasso privato dei formaggi. Se ne parla su “La Gazzetta di Parma” del 3 settembre sottolineando il ruolo di De Castro e di Zaia per raggiungere questo risultato. Ed è ancora la “Gazzetta di Parma” a sottolineare come questo intervento possa venire in soccorso alle difficoltà del Parmigiano Reggiano. Ma non è solo in Italia che si sente la necessità di sostenere il settore lattiero caseario. Anche in Francia, come sottolinea il quotidiano francese “Tribune”, si stanno prendendo iniziative per dare al settore migliori prospettive . Ma a quanto scrive “Il Sole 24 Ore” dell' 8 settembre non c'è intesa fra i paesi della Ue sulle strategie da adottare per risolvere la crisi del settore lattiero caseario. Bisognerà comunque attendere l'incontro fra i ministri dell'Agricoltura, in programma a Lussemburgo in ottobre, come ricorda il quotidiano piacentino “Libertà” dell'8 settembre, per conoscere le misure anticrisi per il latte.