Battuta d'arresto per il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, che nelle ultime settimane cede qualche posizione.

Ma resta alta la variazione tendenziale, relativa al confronto con lo scorso anno, che continua a posizionarsi su un significativo più 41,6%.

Certo, il differenziale era ben più alto nelle settimane precedenti, come evidenziano i dati elaborati da Assolatte ed evidenziati nel grafico che segue, ma il mercato non ha perso vigore e sta solo seguendo la linea tendenziale del periodo. 

 

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Quotazione media mensile del latte spot italiano negli ultimi tre anni

(Fonte: Assolatte)

I prezzi

Nonostante il leggero calo delle ultime settimane, il prezzo del latte spot italiano si mantiene sopra i livelli di prezzo delle provenienze francesi e tedesche.

Per queste ultime le rilevazioni di Assolatte, sintetizzate nella tabella che segue, evidenziano una tenuta dei prezzi e un differenziale tendenziale di poco inferiore rispetto a quello del prodotto italiano. 

 

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Le consegne 

I dati più recenti sulle consegne di latte si fermano allo scorso agosto, periodo nel quale la curva produttiva è in calo.

Non c'è stato comunque un aumento rispetto allo scorso anno e anche nel 2022 la produzione si attesta sugli stessi livelli del 2021.

La produzione dei primi otto mesi dell'anno si è fermata 8,9 milioni di tonnellate, pari a quella dell'anno precedente.

Chi avesse ipotizzato un aumento della produzione per via del buon andamento dei prezzi non avrebbe tenuto in considerazione il contemporaneo aumento dei costi di produzione, che hanno di fatto annullato ogni beneficio per la redditività degli allevamenti.

E il risultato lo si vede nel grafico che segue, con la conferma di un trend produttivo al ribasso.

 

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Media mensile delle consegne di latte negli ultimi tre anni

(Fonte: Assolatte)

 

Il prezzo in Europa

spostando lo sguardo al mercato del latte europeo, le rilevazioni della Commissione sull'andamento medio dei prezzi mostrano la crescita registrata in settembre (che è il dato più recente), con quotazioni di 54,5 euro al quintale, in aumento del 4,1% rispetto al mese precedente.

Va segnalato che si era ancora nella fase di maggiore crescita e con tutta probabilità le prossime rilevazioni, più vicine al dato attuale, registreranno un rallentamento e una stabilizzazione del mercato, al pari di quanto visto nei più recenti dati sul latte spot. 

 

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La produzione

A mantenere su livelli elevati le quotazioni ha contribuito l'andamento della produzione, mediamente in flessione, seppure di un modesto 0,4%.

In flessione anche i principali prodotti lattiero caseari e in particolare il latte in polvere intero, che segna nei primi nove mesi del 2022 una caduta del 5,3%.

Anche il calo nella produzione di formaggi (-0,8%) sembra confermare una pausa produttiva che trae origine dall'incertezza del momento economico.

Situazione analoga si riscontra fra i principali paesi produttori di latte.

In Australia la produzione risulta in calo del 5,8% e in Nuova Zelanda si registra un meno 3,7%.

Ancora stabile invece la produzione statunitense, con una lieve flessione dello 0,1%.

 

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I formaggi 

Infine uno sguardo all'andamento del prezzo dei formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che hanno forte influenza sul comparto lattiero italiano.

La maggior parte della nostra produzione lattiera è infatti destinata alla trasformazione e da essa dipendono, come logica conseguenza, le sorti delle stalle italiane.

Per il Grana Padano le rilevazioni di mercato di Ismea mostrano un'ulteriore crescita, mentre il Parmigiano Reggiano si attesta sulle posizioni precedenti.

Scende il prezzo del burro, reduce tuttavia da una crescita tumultuosa nei mesi precedenti.

 

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Le previsioni

Quali conclusioni trarre? Improbabile a breve uno stravolgimento dell'andamento di mercato, che sembra orientato a seguire il trend degli anni precedenti.

Dunque una leggera flessione dei prezzi per il latte spot nelle prossime settimane, che però non dovrebbe modificare il quadro attuale.

Ulteriore elemento di stabilità viene dal fronte dei consumi, che con l'approssimarsi delle festività di fine anno potrebbero dare impulso alle vendite.

Una tenuta del prezzo del latte dovrebbe inoltre essere favorita dalla flessione produttiva che si registra sui principali mercati.

Nelle prossime settimane se ne avrà l'eventuale conferma.

 


Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri del latte" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.
Le fonti non mancano e AgroNotizie le raccoglie per dare ai lettori gli strumenti per orientarsi.