I bovini in Europa

Mercati europei ancora in ripresa per la carne bovina, a parziale copertura dei maggiori costi di produzione dovuti all'aumento dei prezzi delle materie prime e per i rincari della bolletta energetica.
I dati elaborati dalla Commissione europea per la seconda settimana di febbraio indicano in quasi 450 euro al quintale il prezzo del macellato e in 3,5 euro al chilo il prezzo medio del vitellone.
Ciò che più colpisce è il forte differenziale con i prezzi dell'anno precedente, che ora sono più elevati in percentuali che vanno per il vivo da un massimo del 37,5% a un minimo dell'11%.

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Produzione europea

Fra i fattori che hanno contribuito a sostenere il prezzo dei bovini in Europa c'è il calo della produzione, che risulta in media in flessione dell'1,2%.
Nella tabella che segue sono indicate le variazioni per le diverse categorie di animali.
I dati, elaborati dalla Commissione europea sulla base delle analisi Eurostat, si basano sul confronto fra il 2020 e il 2021, aggiornato al mese di ottobre dello scorso anno. 

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L'import

Al calo della produzione si è tuttavia affiancato un aumento delle importazioni, che hanno raggiunto quota 350 milioni di tonnellate.
Brasile e Argentina continuano a essere importanti provenienze, superate nel 2021 dall'aumento dell'import dall'Uruguay.
Interessante notare come dal 2019 in poi la riduzione delle importazioni dal Brasile abbia coinciso con l'aumento di quelle dall'Uruguay, che oggi sono in assoluto le prevalenti fra quelle del Mercosur, come si nota dal grafico che segue, diffuso dalla Commissione Europea.

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I bovini in Italia

Situazione analoga a quella europea si registra per le carni bovine in Italia.
I prezzi rilevati da Ismea (Istituto di servizi per il mercato agroalimentare) mostrano in media a gennaio aumenti anche importanti (per i tori oltre il 3%).
Significativo il divario con i prezzi dello scorso anno, oggi più elevati.
In febbraio i prezzi hanno continuato a crescere in particolare per le manze (anche delle razze da latte) e per la scottona.
Per la scottona Charolaise il prezzo nella terza settimana di febbraio ha toccato i 3 euro al chilo (peso vivo), con un aumento del 12,4% rispetto all'anno precedente.

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Prezzi medi settimanali all'origine nella terza settimana di febbraio per varie tipologie di bovini
(Fonte: Ismea)  

I suini in Europa

Lieve recupero per i prezzi medi europei dei suini, che si portano a 135,5 euro al quintale. Ma il differenziale con lo scorso anno resta praticamente immutato (+0,6%), mentre sono aumentati anche per questo settore i costi di produzione. 
Il grafico che segue, elaborato dalla Commissione europea, mostra in tutta evidenza la discesa della curva dei prezzi nel 2020 e il mancato recupero del 2021.
Vedremo se nelle prossime settimane il trend di mercato sarà rispettato, con un aumento dei prezzi, che si spera più duraturo rispetto al passato.

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Più suini (troppi?)

Un più deciso miglioramento del mercato suinicolo trova ostacolo nell'andamento della produzione, in aumento nell'Unione europea di quasi il 2%.
Situazione produttiva in crescita anche in Italia, a dispetto delle difficoltà del settore. I dati rilevati da Eurostat, riportati nel grafico che segue, indicano per la Penisola un aumento del 3,2%.

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Peggiora la suinicoltura italiana

Continua per la suinicoltura italiana una fase di prezzi calanti.
Il prezzo medio rilevato da Ismea in gennaio indica per i suini da macello un prezzo di appena 1,37 euro al chilo (peso vivo), con una flessione 4,6% sul mese precedente.
Un calo che prosegue nelle settimane di febbraio per arrivare a soli 1,17 euro al chilo per la tipologia di peso da 130 a 144 kg.
Rispetto all'anno precedente, che pure era un periodo di crisi per il settore, lo scostamento è del solo 0,4 percento.
Va segnalato al contrario il sensibile aumento dei suini d'allevamento, il cui prezzo è in netto recupero.
Segno che resta elevata la propensione degli allevatori a spingere sulla produzione, in un momento che non appare dei più favorevoli.

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Prezzi medi mensili di alcune categorie di suini
(Fonte: Ismea)

 

Ancora aumenti per gli avicoli

Non si arresta la crescita dei prezzi per il mercato avicolo europeo che continua a registrare aumenti.
Le più recenti quotazioni medie rilevate dalla Commissione europea indicano il prezzo dei broiler in 227,19 euro per quintale, con un aumento rilevante sia su base mensile (+3,2%), sia nel confronto con l'anno precedente (+ 18,8%).
La curva degli andamenti di mercato si mantiene sopra alle precedenti e se il trend sarà mantenuto si possono attendere ulteriori aumenti, almeno sino a marzo/aprile.

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Bene il mercato avicolo interno

Situazione anche migliore di quella europea si registra per l'avicoltura italiana.
I rilievi del Crefis, il Centro per le ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza, indicano per il mese di gennaio aumenti anche del 20%.
I prezzi medi dei polli vivi sulla piazza di Forlì/Cesena hanno raggiunto quota 1,60 euro/kg, il valore più elevato dal gennaio 2017.
Battuta d'arresto invece per i conigli che cedono l'1,5%.

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Il prezzo medio degli avicunicoli. Variazione percentuale gennaio 2022 su dicembre 2021
(Fonte: Crefis) 


Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri della carne" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.