Tanti visitatori, almeno 40mila secondo gli organizzatori, numerosi convegni e tavole rotonde a far da cornice alle mostre zootecniche ed alle tante attrezzature e mezzi di produzioni per l'agricoltura e per la zootecnia che hanno letteralmente riempito ogni angolo a disposizione del quartiere fieristico del Garda. Questi i tratti salienti della 83esima edizione di Fazi, la Fiera agricola zootecnica italiana che si è svolta a Montichiari dall'11 al 13 febbraio e che si è conclusa con un bilancio nettamente positivo. "Un segnale assolutamente confortante - commenta il direttore del Centro Fiera del Garda, Ezio Zorzi  - e che ritengo debba essere letto con il forte legame del territorio con l’agricoltura e la zootecnia. È un settore che in questo momento ha qualche difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la suinicoltura, ma che continua ad investire per crescere".

L’agricoltura e la zootecnia, però, richiedono maggiore attenzione, anche su un piano economico. Perché fare qualità, garantire la salubrità delle produzioni, rappresentare l’eccellenza del Made in Italy ha dei costi che non possono essere trascurati. È il messaggio che ha portato il presidente dell’Associazione italiana allevatori, Nino Andena.

 

Le campionesse

Anche quest’anno, la zootecnia è stata la regina di Montichiari, che ha ruotato attorno alla nona edizione dello «European Open Holstein Show» , manifestazione internazionale dedicata alla razza frisona organizzata da Anafi, dalle Associazioni provinciali allevatori di Brescia e Verona, in collaborazione con i quartieri fieristici di Montichiari e Verona. Ad aggiudicarsi il titolo di campionessa è stata Llera Ariel Goldwyn Et, vacca allevata nel Nord della Spagna, a Valdaliga in Cantabria (nell’allevamento Llera Her Holsteins) e giudicata miglior mammella vacche giovani. Così ha deciso il giudice canadese David Crack, dopo aver selezionato quasi 150 capi, rappresentativi di 45 allevamenti.

In un podio decisamente internazionale, come campionessa riserva vacche è stata selezionata Krista 37, allevata da Jorg Seeger a Oldemburg (Germania). L’animale di Jorg Seeger ha vinto anche la categoria miglior mammella vacche adulte. Si ritorna in Spagna, invece, per la menzione d’onore delle vacche, assegnata a La Flor Aslin Titanic, dell’azienda Ganaderia La Flor di Cayon, sempre in Cantabria.

Se i capi italiani non hanno conquistato questa volta i vertici della classifica, forse steccando l’acuto da solisti, nel complesso hanno saputo confermarsi comunque fra i migliori produttori a livello internazionale. Primo allevatore è risultato Giuseppe Quaini, allevatore di Castelverde (Cremona), mentre come primo espositore si è affermata la società agricola Al.be.ro. di Borghetto (Piacenza) degli allevatori Bertola e Rossetti.