'I nostri animali', ha dichiarato Aldo Muraro, presidente dell'Una, 'vengono allevati nel rispetto di numerose norme di biosicurezza, ambientali ed alimentari, tali da garantire l'assenza di malattie trasmissibili'.
In merito alle dichiarazioni della Lav, circa i presunti tentativi da parte delle aziende avicole di posticipare o annullare la data del 1° gennaio 2012 per la messa al bando delle gabbie di batteria per le galline destinate alla produzione di uova, Una precisa che la direttiva 99/74 sul benessere delle galline prevedeva non la messa al bando delle gabbie, ma la loro sostituzione con sistemi alternativi, come le gabbie arricchite o attrezzate.
La direttiva del 1999 ha stabilito inoltre che l'introduzione di sistemi di allevamento alternativi per le galline ovaiole fosse vincolata alla presentazione al Consiglio europeo da parte della Commissione, entro il 1° gennaio 2005, di una relazione scientifica che tenesse conto del loro impatto socio-economico ed igienico-sanitario, che è stata presentata nel gennaio del 2008, con ben tre anni di ritardo.
'Il ritardo della Commissione europea ha provocato molta incertezza tra i produttori di uova', ha commentato Muraro. 'Sarebbe sbagliato da parte delle aziende introdurre uno standard produttivo di cui non si conoscono ancora in pieno gli impatti. Inoltre', conclude Aldo Muraro, 'l'introduzione della cosiddetta gabbia attrezzata o arricchita o dei sistemi alternativi, oltre a non dare sufficienti garanzie igienico-sanitarie, comporterebbe dei costi elevati che andrebbero immancabilmente ad incidere sui consumatori'.
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