Dalla raccolta manuale a quella digitale: non si tratta di strane tecniche di raccolta “in punta di dita”, bensì di nuovi modi per fare marketing nel mondo dell’agricoltura.
Questi i temi trattati nel convegno promosso dalla NCX Drahorad dal titolo “Cogliere i frutti dell’era digitale: come trarre vantaggio da strategie di marketing e comunicazione ‘web oriented’”.
Thomas Drahorad, amministratore delegato NCX Drahorad, apre i lavori enfatizzando la crescita di internet come strumento di comunicazione, per passare poi la parola a Massimo Giordani, docente di integrazione dei media al Politecnico di Torino, nonché amministratore delegato di New Media Agency Time & Mind.
“Secondo Nielsen” – esordisce Giordani – “a fine 2007 vi erano circa 5,5 milioni di consumatori multicanale”. La convenienza di comunicare via web appare quindi lampante: Internet mostra infatti il più basso costo/contatto tra i differenti strumenti di comunicazione. Ciò ha fatto stagnare gli investimenti mondiali sulla pubblicità televisiva e calare quelli su radio e carta. Il web registra invece un sonoro +40%. “Il modello di comunicazione ‘broadcast’, da uno a molti, è però in crisi” – spiega Giordani – “mentre il modello che sta prendendo piede è quello del web 2.0, fatto dagli utenti stessi”. Non basta più quindi avere un portale, come spesso le aziende s’illudono essere sufficiente: oggi si deve fare una vera e propria comunicazione via web. In Italia ci sono 18 milioni di utenti internet e per il 2012 si prevede un fatturato di 16 miliardi di € investiti su questo canale. In marcata crescita anche l’appetibilità dei blog e la loro affidabilità. “Il SEO, Search Engine Optimization, è ormai un pre requisito” – prosegue Giordani – “Per aumentare la visibilità si deve ormai sfruttare il web 2.0”.
Viene introdotto anche il concetto di “Ecosistema digitale”: è quel insieme di contatti da e per blog, YouTube, community professionali, Flickr, social network. Il successo di un network è legato quindi alla propria 'Fitness', ovvero alla capacità di creare e stringere “amicizie” con i propri “vicini” di rete. Ma bisogna farlo in modo professionale: ormai, i motori di ricerca iniziano a capire i contenuti in chiave semantica (i significati delle parole, nda), quindi – per esempio – pubblicare su più portali un comunicato stampa tal quale, senza modifiche, guadagna pochi favori tra i motori di ricerca. L’abilità del comunicatore, pertanto, è proprio quella di essere versatile e creativo, sempre originale non solo nei contenuti ma anche nella forma linguistica e stilistica. In altre parole, per comunicare efficacemente via web ci vuole un vero e proprio professionista del settore.
Ci sono poi parametri che misurano la bontà del nostro operato sulla rete: la ‘Link Popularity’ misura il numero di links che sono indirizzati al nostro sito/portale, come pure la 'Search Engine Saturation' misura quante pagine di un sito/portale sono indicizzate: quindi, fare ‘i furbini’ cambiando solo qualcosina qua e là ormai non basta più per spacciarsi come ‘nuovi’ sul web.
Anche la durata delle visite sta diventando più importante del numero delle visite stesse: Google Analytics fornisce dati circa la percentuale ‘di rimbalzo’ in Home page, cioè il numero di coloro che hanno aperto una Home Page ma sono poi ‘fuggiti’ all’istante anziché navigare nel sito/portale.
Infine, esiste anche un nuovo motore di ricerca (Quintura, nda) che dà risposte alle ricerche aggregate ai risultati collegati alla parola digitata.
L’insegnamento che Giordani impartisce oggi è, in sostanza: internet dà grandi risultati, ma bisogna sudarseli attraverso impegno e professionalità.
Maurizio Pisani, direttore marketing e vendite retail di Chiquita, condivide quindi con la platea una ‘case history’, ovvero un caso reale di web applicato alla comunicazione aziendale: il caso ‘ilmio10elode.it’. In sostanza, è stato rilanciato un vecchio slogan applicandolo a nuove dinamiche comunicative. Per creare un legame emozionale con il consumatore, Chiquita ha dato così vita ad un progetto di tipo ‘olistico’: promocard, sito web dedicato, Beach Tour, sms ed mms. Il tutto finalizzato alla promozione di un concorso i cui premi erano I-Pod e altri gadget tecnologici.
“Un metodo” – sottolinea Pisani – “che non fa sentire l’utente ‘invaso’ dal messaggio, ma lo invoglia bensì ad avvicinarsi spontaneamente alla fonte d’informazione ed all’azienda”.
Conclude i lavori Alessandra Ravaioli, del Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara. Da ormai dieci anni il CSO ha aperto un portale dove si possono reperire informazioni specifiche del settore: vi è un’area pubblica ed una riservata ai soci. Oggi sono una cinquantine le imprese associate, le quali rappresentano un fatturato complessivo di 1,3 miliardi di €. Nel 2007 sono state oltre 100.000 le visite al portale, con 3.100 login dei soli soci. Sono circa 800 i documenti caricati e resi disponibili sul portale per le 148 aziende che, a vario titolo, accedono ad esso.

Venenum in cauda, dicevano i Latini: dopo quanto esposto oggi, mi chiedo sconsolatamente, per quanto tempo dovrò ancora sentire, da certi soggetti imprenditoriali, frasi del tipo: “Internet? Ah, io ci credo tantissimo! Infatti ci siamo fatti il sito!”...