In attesa del report ufficiale, è stato reso noto l'esito delle quattro votazioni previste al punto B dell'agenda della riunione della sezione "Pesticides" dello Scopaff (Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed), svoltasi il 13-14 ottobre 2022.


Glifosate, tutto da rifare

Ritornano le divisioni che hanno reso problematico il precedente rinnovo, avvenuto nel 2017, e che non fanno presagire nulla di buono per le votazioni future, quando si dovrà decidere qualcosa di più di una proroga di dodici mesi.

 

La proposta di posticipare la scadenza dell'approvazione Ue del glifosate non ha ottenuto la maggioranza qualificata in quanto tre Paesi "piccoli", pari all'1,16% della popolazione europea, hanno votato contro la proposta e altri tre Paesi meno piccoli, pari al 34,11% della popolazione europea, si sono astenuti. Sebbene l'informazione su chi ha votato cosa allo Scopaff non venga mai divulgata, in quanto è ufficializzato solamente il risultato aggregato, effettuando semplici operazioni aritmetiche è spesso possibile risalire alle votazioni espresse dai singoli Paesi, anche in mancanza di dichiarazioni ufficiali. Il peso di ogni paese in termini di percentuale della popolazione europea è infatti noto e con un po' di fortuna è possibile risalire ai "colpevoli" senza incertezze.

 

Nel caso del glifosate i Paesi da identificare sono tre, sia tra i contrari che gli astenuti. In entrambi i casi si arriva a due combinazioni. Tra i contrari, i tre Paesi la cui somma delle rispettive popolazioni è pari all'1,16% di quella UE sono: Lituania-Malta-Lettonia oppure Malta-Croazia-Lussemburgo. Malta compare in entrambi i gruppi, quindi è un sicuro contrario, mentre per gli altri quattro "franchi tiratori" rimane il beneficio del dubbio, anche se i bene informati puntano il dito contro il secondo terzetto.


Tra gli astenuti abbiamo risultati sconcertanti. Le combinazioni dei tre Paesi la cui popolazione arriva complessivamente al 34,11% di quella Ue sono infatti due: Polonia-Francia-Spagna oppure Germania-Slovenia-Francia. Come per Malta, la Francia appare in entrambi i gruppi e quindi è un sicuro astenuto, mentre per gli altri quattro permane il beneficio del dubbio.


Quindi Malta e Francia sono sicuramente i protagonisti della mancata proroga del glifosate. Certo che una pattuglia di guastatori composta da Francia, attuale Stato relatore (assieme a Ungheria, Paesi Bassi e Svezia) e Germania (Stato relatore del precedente rinnovo), non ce ne voglia la deliziosa Slovenia, darebbe molto da pensare. Pensiamoci adesso, perché è confermato che i guastatori sono proprio Francia, Germania e Slovenia. La Germania ha anche dichiarato che la sua posizione critica nei confronti del glifosate non è legata alla "bufala" della sua presunta cancerogenicità, ma al suo impatto sulla biodiversità.


Perché uno Stato (Francia) nominato relatore della sostanza si astiene sulla proroga per consentire di completare la valutazione del suo lavoro? Le dinamiche che conducono a certi risultati sono spesso dettate da esigenze politiche, e la Francia è tra i Paesi più esposti in questo senso, con buona pace della scienza.


Comunque, nonostante questo significativo incidente di percorso, la proroga dell'approvazione Ue del glifosate non è a rischio: la Commissione Ue ha già fatto richiesta di convocazione del comitato di appello dove anche in caso di mancato raggiungimento della maggioranza qualificata ("no opinion") potrà attuare la sua proposta senza ulteriori ostacoli, come peraltro è successo nelle ultime volte in cui il comitato di appello si è pronunciato. Solo una maggioranza qualificata contraria alla proposta della Commissione Ue potrebbe bloccarla, fatto che è tuttavia da considerarsi improbabile. Ne vedremo comunque delle belle perché convocare un comitato di appello entro una scadenza così ravvicinata non è impresa da tutti.


Rinnovi

Nell'agenda figuravano le proposte di rinnovo di tre sostanze attive, tutte e tre approvate.
Lo stimolatore delle difese naturali Heptamaloxyloglucan e il repellente fish oil sono stati rinnovati all'unanimità come sostanze attive a basso rischio, mentre il microrganismo Pythium oligandrum ceppo M1 è stato approvato come sostanza attiva "normale" con due astensioni, probabilmente Austria e Germania.

 

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  • Sito della commissione Ue sulle riunioni dei comitati