L'Italia è lo Stato relatore, assieme al correlatore Germania, della valutazione del dossier per il rinnovo dell'approvazione delle piretrine, il popolare insetticida di origine naturale ammesso in agricoltura biologica.

 

Come consueto, l'Efsa ha messo a disposizione sul proprio portale la monografia di rinnovo preparata dall'Italia che riassume in dettaglio la documentazione presentata dai notificanti e la relativa valutazione effettuata dal gruppo di esperti incaricato dal Ministero della Salute. La valutazione è stata condivisa con lo Stato correlatore Germania e adesso chiunque può commentare il documento di 2003 pagine totali suddiviso in 21 volumi con 3 fogli excel di approfondimento, pubblicato sul portale dell'Efsa.

Chi intende partecipare al dibattito deve identificarsi e rispettare le regole (ad esempio nessun commento ingiurioso o fuori tema, etc.). I contributi – solitamente da parte di esperti e di portatori di interesse – verranno analizzati e quelli pertinenti e costruttivi utilizzati per chiarire o correggere punti specifici della valutazione.

 

Ecco i punti salienti della valutazione.


Cosa manca?

Salvo pochissimi esempi virtuosi o estremamente fortunati, ogni valutazione che si rispetti contiene sempre una lista delle cosiddette "data gaps" che riguarda studi che il valutatore ritiene necessari per verificare se il prodotto costituisce un rischio accettabile per l'uomo e l'ambiente e per quali il notificante o ha opinione diversa o non è riuscito a completarli in tempo o pensava di sostituirli con argomentazioni ("waivers"). 

 

Nel caso specifico le autorità italiane hanno evidenziato carenze nell'ambito della tossicologia (studi di tossicità su metaboliti, impurezze rilevanti e isomeri, approfondimenti analitici), dei residui (studi di stabilità dei residui nelle matrici – questi studi sono indispensabili per verificare se durante la conservazione a -18 prima delle analisi ciò che si intende analizzare non si è degradato – alcune prove residui addizionali su cucurbitacee, residui nel miele), ecotossicologia (studi di tossicità cronica sulle api) e l'immancabile valutazione delle proprietà della sostanza come perturbatore endocrino.

 

Fortunatamente questi studi sono stati classificati come "confermativi" e molti di questi saranno probabilmente già disponibili in quanto il documento di valutazione è stato "chiuso" nel 2021. Ci sentiamo quindi di tranquillizzare gli agricoltori biologici: queste carenze secondo il valutatore non mettono a repentaglio il rinnovo delle piretrine.


Usi rappresentativi

Questo normalmente crea sconcerto per i non addetti ai lavori: come nella maggior parte dei dossier di rinnovo la valutazione riguarda solamente una piccola parte degli usi attualmente autorizzati, per accorciare i tempi. Nel caso specifico del piretro, anzi delle piretrine, gli usi rappresentativi sono le cucurbitacee (melone, cetriolo, zucchino e zucca, in campo e serra), il pomodoro e i cavoli a infiorescenza. Le rimanenti colture dovranno essere riautorizzate nel dossier di rinnovo dei rispettivi formulati, pratica che inizia dopo il rinnovo della sostanza attiva.


Criticità

Una criticità "Critical area of concern" si verifica quando ci sono sufficienti informazioni per effettuare la valutazione, ma questa conduce a un esito negativo, cioè che non è possibile dimostrare che il prodotto è sicuro per l'uomo e/o l'ambiente secondo i criteri attualmente in vigore, i cosiddetti "principi uniformi".

 

Nel caso specifico, molto frequente, il valutatore ha rilevato una criticità nei confronti degli artropodi non bersaglio quando il prodotto viene usato sulle brassicacee. Il rischio non è accettabile quando il prodotto viene applicato 3 volte come proposto dal notificante, ma con un trattamento in meno tutto torna a posto.


Rinnovo o no?

Ed ecco la domanda più frequente, ma le piretrine si salvano o no? Secondo quanto riportato nel report di valutazione, anche se la decisione esplicita è oscurata per ovvi motivi, lo Stato relatore Italia appare favorevole al rinnovo dell'approvazione Ue della sostanza, non ritiene che abbia i requisiti per essere un candidato alla sostituzione, ma nemmeno una sostanza a basso rischio. Occorre anche il parere degli altri Paesi e soprattutto dell'Efsa, ma è certamente un buon inizio!


Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

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