Le prime tracce dell'uso di fermentati alcolici d'uva, chiamati impropriamente "vino", risalgono alla notte dei tempi. Innumerevoli generazioni hanno potuto poi beneficiare dei risultati delle ricerche in campo agronomico ed enologico, tali per cui il vino è divenuto il nettare che oggi non manca mai dalle tavole italiane. Affinché altrettante generazioni possano seguire, è necessario che il mondo della viticoltura si fissi come priorità assoluta la sostenibilità delle proprie attività, sia in campo sia in cantina.
Il moderno consumatore richiede sempre più qualità. Non solo nel senso più "gustativo" del termine, bensì anche nel senso della salubrità del vino, il quale non può essere prodotto se non nel rispetto anche dell'ambiente. In questo scenario sempre più evoluto si devono muovere le aziende viti-vinicole, le quali sono chiamate a un crescente impegno professionale che richiede al contempo anche un opportuno recupero di efficienza produttiva.

 

Il progetto Tergeo

A seguito del recepimento del cosiddetto “Pesticide Package”, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha sviluppato un progetto declinabile su tre differenti linee di ricerca, ciascuna composta da più fasi di realizzazione. Tergeo nasce proprio come naturale evoluzione di questo progetto.
La prima linea di ricerca del progetto ministeriale ha dato vita a un'unità operativa per la determinazione quantitativa e la identificazione qualitativa di residui di agrofarmaci e metaboliti nell'uva, nel mosto e nel vino. La seconda prevede la realizzazione presso le aziende viti-vinicole di strumenti e servizi atti alla definizione sia dei più opportuni protocolli di difesa, sia di adeguati protocolli analitici per l'individuazione dei residui di agrofarmaci. La terza linea di ricerca punta sulla formazione e sulla comunicazione, per meglio diffondere e applicare sul territorio il cosiddetto “modello di gestione integrata per la sostenibilità dell’utilizzo degli agrofarmaci”. Oggetto (e protagonisti) di questa formazione saranno tutte le categorie di operatori di settore, come pure è prevista un’azione strategica di comunicazione verso il mercato.
Nel progetto sono coinvolti l'Unione Italiana Vini, come pure università e centri di ricerca e sperimentazione di valenza regionale e nazionale, ma anche aziende vitivinicole leader di settore e partner tecnologici sia per la parte di campo sia per quella di cantina. Tergeo si inserisce in questo progetto offrendo un comitato tecnico scientifico, il quale valuterà anche la priorità dei diversi argomenti progettuali. Il fine di tale processo è quello di rappresentare una garanzia sulla creazione di "contenuti certificati", come pure creare un network interattivo di aziende "virtuose", le quali potranno vedere in tal modo incrementata la loro competitività sul mercato.
Tergeo è in sostanza un sistema di aggregazione e condivisione tra il mondo della domanda e quello dell'offerta. Tergeo si prefigge al contempo di risolvere alcune inefficenze a livello d'informazione e comunicazione, come pure di formazione e sperimentazione in campo.

 

Il ruolo di Syngenta Crop Protection

 

La prontezza di riflessi non fa certo difetto al colosso elvetico degli agrofarmaci. Impegnata da diversi anni proprio sul fronte della sostenibilità del mondo agricolo, come pure a favore della biodiversità e della salubrità dei prodotti, Syngenta Crop Protection è stata uno dei primissimi partner ad aderire al progetto Tergeo. Argomenti come il miglioramento della qualità del prodotto, la riduzione dell'impatto ambientale, l'efficienza produttiva nel rispetto della sicurezza di ambiente, operatori e consumatori, del resto, sono ormai di casa nella Casa della Foglia Verde.
Per questo Syngenta è il partner d'elezione all'interno di Tergeo per quanto riguarda la fornitura di supporto nella formazione degli operatori, affinché utilizzino gli agrofarmaci secondo le modalità più idonee. D'altronde, la Direttiva "Usi Sostenibili" avanza e anche su questo fronte Syngenta è in grado di anticiparne le richieste.
L'esperienza di Syngenta Crop Protection sarà così messa a disposizione del network di operatori viti-vinicoli anche per ottimizzare l'efficienza delle applicazioni, lavorando anche sul fronte delle corrette modalità di distribuzione degli agrofarmaci e dell'uso delle attrezzature necessarie alla loro applicazione in campo.
Nel catalogo Tergeo vi sono peraltro soluzioni tecniche per la viticoltura di qualità che non hanno bisogno di presentazione, come le linee "Pergado" o "Ridomil", o ancora l'insetticida "Affirm", e l'antibotritico "Switch". E questo solo per citarne alcuni. Unire la qualità dei prodotti alla qualità del servizio tecnico rende quindi possibile la produzione di uve prima, e di vini poi, di assoluta qualità e sicurezza, sia per l'ambiente, sia per il consumatore.
Ultimo ma non ultimo, il progetto "Operation Pollinator". In via di progressiva diffusione, l'approccio di Syngenta Crop Protection sta riscuotendo interesse ed è uno dei temi sul tavolo del progetto Tergeo. L'idea in fondo è semplice: contribuire ad aumentare la biodiversità dell'ecosistema seminando essenze vegetali capaci di attrarre e ospitare forme di vita che con la loro presenza possono equilibrare l'intero ambiente circostante. "Operation Pollinator" è in sostanza il modo per dimostrare che un'agricoltura produttiva e un ambiente ricco in biodiversità possono convivere.