Quasar 6-24 R è la nuova miscela antiperonosporica che alla costante e comprovata efficacia del dimetomorf, unisce i vantaggi del Solfato Tribasico di rame (TBCS). La presenza di Solfato Tribasico di rame consente di ridurre l'apporto di rame ad ettaro del 40%, mantenendo l'efficacia ai massimi livelli, come dimostrano le prove sperimentali condotte.
L'intervallo di sicurezza per le colture autorizzate è sensibilmente ridotto: solo 10 giorni su vite ed appena 7 su patata, pomodoro e melone. Quasar 6-24 R si impiega alla dose di 350 g/hl; su vite, in una strategia che preveda più prodotti a differente meccanismo d'azione, sono consigliate applicazioni da fine fioritura.
 
King 360 HP è la più recente registrazione a base di Solfato Tribasico di rame con solo 5 giorni di intervallo di sicurezza su vite (da tavola e da vino). Affianca Idrorame Flow (193 g/l di rame metallo) e King (360 g/l di rame metallo), accomunati da caratteristiche formulative di elevata qualità sia per le proprietà adesivanti della formulazione stessa sia per le dimensioni delle particelle contenute, da cui dipende non solo l'attività biologica ma anche la resistenza al dilavamento. King 360 HP si impiega alla dose di 200-250 ml/hl riservando la dose maggiore solo alle situazioni più critiche; trattamenti da chiusura grappolo a fine ciclo.
 
Il Solfato Tribasico di Rame è il sale cuprico che realizza il miglior compromesso tra prontezza d'azione, persistenza d'azione e selettività colturale: infatti, parte del rame è rapidamente bio-disponibile, mentre altra parte si solubilizza più lentamente, garantendo una graduale liberazione degli ioni rameici e quindi un'adeguata persistenza d'azione.
Nei formulati Chimiberg contenenti Solfato Tribasico di rame l'appropriata distribuzione granulometrica garantisce un elevato numero di particelle finemente micronizzate adatte a creare un'uniforme copertura della vegetazione trattata.
 
I formulati a base di Solfato Tribasico di rame si distinguono anche per il limitato contenuto di piombo, cadmio ed arsenico, ben al di sotto dei limiti massimi imposti dalle Norme Fao.