Una produzione che risale alla prima metà del Quattrocento e che viaggia di corsa, tanto che sulla ciliegia di Marostica Igp c’è stato anche chi ha fatto una tesi, con proposte innovative per tutelare e promuovere uno dei frutti più tipici dell’estate.
I numeri della ciliegia di Marostica (Vicenza) sono importanti, anche se rappresentano una nicchia, con 460 ettari e circa 6mila quintali raccolti mediamente ogni anno. Pochissimo export, attraverso qualche cooperativa del Nord Est, ma soprattutto un consumo localizzato nel triveneto e nel Nord Italia. “Ma l’attenzione sta crescendo in tutta Italia”, dichiara soddisfatto il presidente del Consorzio della ciliegia di Marostica Igp, Giuseppe Zuech.

Le varietà di maggior interesse commerciale sono denominate Sandra, Romana, Francese e i Duroni rossi, caratterizzati da un sapore particolarmente dolce. Piuttosto rapido, appena 30 giorni, il periodo che intercorre fra allegazione e maturazione.
A vigilare su produzione e varietà e a sostenere i circa 400 produttori è il Consorzio della ciliegia di Marostica, nato nel 1957, riallineato all’Igp nel 2006 e presieduto oggi – come detto - da Giuseppe Zuech, vicentino, 68 anni, un’azienda cerasi cola con 700 piante, spalmata su 2 ha di superficie.
L’ente consortile ha potuto aggiungere una sigla magica. Parliamo dell’Indicazione geografica protetta, l’Igp, un riconoscimento in tasca ormai dal 2001 e aggiornato nell’ottobre del 2012, con l’introduzione di nuove varietà. “Oggi sono 11 le varietà che possono fregiarsi dell’Igp – annuncia Zuech – e l’interesse è crescente da parte dei produttori e dei consumatori. Se non fosse per quella pila di scartoffie e di burocrazia che porta via tempo e fa lievitare i costi di produzione di un buon 10-12 per cento, potremmo contare su numeri ancora più importanti”.

In effetti l’adesione al marchio europeo di qualità appare ancora un po’ tiepida, seppure studiata con molta attenzione. Sono circa 155 i produttori che hanno prodotto seguendo il disciplinare. E non per una questione di sfiducia, sia ben chiaro, “ma perché per produrre attenendosi alle regole dell’Igp comporta costi superiori che il mercato, con la crisi attuale, non è ben chiaro se li assorbe – ammette il numero uno del consorzio -. E poi, altra variabile che pesa negativamente, è la burocrazia che spaventa. Porta via tempo, denaro, e una parte dei produttori, che pure avrebbe le caratteristiche per aderire all’Igp, preferisce non addentrarsi nelle pieghe di una fatica che per un agricoltore abituato a produrre pesa”.

La media poderale delle aziende cerasicole, d’altronde, con un’estensione media di un ettaro, impone di massimizzare il management.
Altro fattore di criticità dovuto alla crisi, la concorrenza delle ciliegie turche, che con 303mila tonnellate prodotte nel 2012 è il primo Paese produttore al mondo, abbastanza vicino all’Italia e soprattutto molto competitivo sul piano dei costi di produzione.
La marcia in più della ciliegia di Marostica Igp, chiaramente, “è dovuta alla elevata qualità, alla pezzatura pari a 23 millimetri (tollerata in misura inferiore solo se destinata all’industria di trasformazione), alla dolcezza del frutto”, riassume Zuech.


L’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente il versante qualitativo. Una delle missioni in corso riguarda la copertura delle piante, con una specifica protezione antigrandine e antipioggia, per non incappare negli inconvenienti del maltempo.
Gli investimenti promozionali seguono molto il circuito della manifestazioni: eventi e mercati che hanno una tradizione radicata nel tempo. E il supporto dell’azienda speciale della Camera di commercio, Made in Vicenza, è cruciale.
Il 20% della produzione viene venduta direttamente dai produttori, il resto segue i canali delle op e dei commercianti tradizionali.
Fra i soci confezionatori del consorzio della ciliegia di Marostica Igp c’è anche chi fa produzione biologica. È la Tenuta Fortelongo di Riccardo Casarotto a San Giorgio di Perlena.



Consorzio della ciliegia di Marostica Igp - La scheda

Denominazione: Consorzio della ciliegia di Marostica Igp
Indirizzo: c/o Comunità Montana dall’Astico al Brenta, Piazza Mazzini 18, 36042 Breganze (Vicenza)
Numeri utili: Tel 0445/873607 - Fax 0445/873200
E-mail: info@ciliegiadimarosticaigp.it
Pec: ciliegiadimarosticaigp@pec.it
Territorio di produzione: 9 Comuni in provincia di Vicenza:  Marostica, Salcedo, Fara Vicentino, Breganze, Mason, Molvena, Pianezze, Bassano.
Produzione ciliegie: 6.000 quintali, di cui 379,81 quintali per l’Igp (certificati Csqa).
Varietà ammesse all’Igp: precocissime Sandra e Francese, quest’ultima ascrivibile alle varietà Bigarreau Moreau e Burlat; intermedie Roana e il durone precoce Romana; tardive Milanese, Durone Rosso, (Ferrovia simile) e Bella Italia; Sandra Tardiva; le varietà Van, Giorgia, Ferrovia, Durone Nero I, Durone Nero II e Mora di Cazzano. Sono inoltre consentite le seguenti varietà: Bella di Pistoia (Durone Rosso), Black Star, Early Bigi, Grace Star, Kordia, Lapins, Marostegana, Prime Giant, Regina, e Folfer.
Superficie coltivata: 460 ha.
Superficie media delle aziende cerasicole: 1 ha.
Numero produttori: 400 (dei quali 155 nel circuito Igp).
Plv complessiva: 2,2 milioni di euro.
Sito internet: www.ciliegiadimarosticaigp.it
Presidente del Consorzio della ciliegia di Marostica Igp: Giuseppe Zuech.
Componenti del Consiglio direttivo: Paolo Bucco (vicepresidente), Giannina Azzolin, Riccardo Casarotto, Pietro
Castello, Federico Corradin, Gianluca Maroso, Andrea Merlo, Valentino Munari, Romina Parise.
Collegio Sindacale: Gabriele Rizzato (presidente), Claudio Artuso, Livio Eliseo Tessarollo.