Nel bilancio conclusivo del 2013 il fatturato a livello globale raggiungerà la quota di 126 miliardi di euro, con un incremento del 7% rispetto al 2012, e le buone performance del settore agricolo nelle principali aree del mondo fanno prevedere per il 2014 ulteriori investimenti per l’acquisto di trattrici, macchine operatrici e attrezzature.
Questo il quadro che emerge dai lavori di Agrievolution, l’associazione che riunisce gli organismi di rappresentanza dei costruttori dei principali Paesi (Brasile, Cina, Corea, Giappone, Stati Uniti, Turchia, e Paesi dell’Unione Europea), svoltisi nelle giornate di ieri ed oggi a New Delhi in concomitanza con Eima Agrimach, la rassegna internazionale della meccanizzazione agricola organizzata da FICCI e FederUnacoma.
I mercati
Per quanto riguarda in particolare il mercato delle trattrici, l’Europa comunitaria dovrebbe chiudere il 2013 con le vendite attestate intorno alle 176 mila unità, pari una flessione del 5% rispetto all’anno precedente; mentre la Turchia dovrebbe attestarsi intorno alle 47 mila unità, un quantitativo in calo rispetto al boom del 2011 (oltre 60 mila unità immatricolate) ma comunque molto elevato, in linea con il ruolo che il Paese ha assunto recentemente nello scenario agricolo mondiale conquistando il settimo posto assoluto per produttività agricola.
Numeri importanti anche per la Russia, il cui mercato dovrebbe assorbire circa 40 mila unità.
Per il mercato statunitense, in mancanza di una previsione esatta, si può stimare un numero di immatricolazioni a fine anno di oltre 190 mila unità, con una quota crescente di mezzi di potenza elevata, mentre il Brasile dovrebbe mantenersi sui livelli degli ultimi anni con un quantitativo di trattrici superiore alle 50 mila unità.
Nella regione asiatica, Cina e India confermano i formidabili livelli di mercato raggiunti lo scorso anno, con un numero di trattrici vendute in Cina pari a 440 mila unità (considerando le sole macchine con potenza superiore ai 22 kW), mentre l’India si dovrebbe confermare mercato leader a livello mondiale per quantità di mezzi, con un numero di unità vendute, sempre superiori ai 22 kW, prossimo alle 600 mila. Per i due colossi asiatici il mercato dovrebbe crescere ulteriormente, in modo costante, nei prossimi cinque anni.
Discorso a parte merita il Giappone, Paese che guida la classifica mondiale per quanto riguarda la potenza del parco macchine in rapporto alla superficie coltivata - con oltre 14 kW per ettaro - e che conta, per le sole macchine di potenza superiore ai 22 kW un numero di immatricolazioni annue prossimo alle 20 mila. Il Giappone, che dovrebbe chiudere il 2013 con incrementi intorno al 20%, potrebbe però subire una decelerazione delle vendite a partire dal 2014, per effetto non di un calo della domanda, ma di provvedimenti di natura fiscale che rischiano di condizionare il mercato. Nel 2014 verranno infatti introdotti aumenti delle imposte al consumo che nei prossimi due anni potranno arrivare fino al 10%, e che inevitabilmente si rifletteranno sul costo finale dei mezzi meccanici.
La sessione conclusiva di Agrievolution è stata dedicata ad un confronto sugli scenari mondiali dei prossimi anni, con particolare riferimento al mercato asiatico, dove la crescita della produttività dell’agricoltura dovrà necessariamente procedere di pari passo con le strategie di sostenibilità ambientale e quindi con lo sviluppo di mezzi meccanici sempre più efficienti ed eco-compatibili.
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Fonte: Unacoma