Come ha impattato il primo anno della nuova Pac 2023-2027 sulle imprese agricole? Le preoccupazioni sugli impegni, come la condizionalità rafforzata e sociale, sono state confermate, così come quelle sulla riduzione delle risorse, più o meno intorno al 15-20% in meno rispetto alla precedente programmazione.

 

Gli Ecoschemi, che sono potenzialmente un'opportunità per gli agricoltori, purtroppo non si sono rivelati tali a causa degli impedimenti di carattere agronomico che mal si conciliano con le direttive previste.

 

E se questa Pac dà risalto alla questione climatica, ma mette in secondo piano le aziende agricole, l'Unione Provinciale Agricoltori di Siena chiede di compensare le riduzioni con altre risorse, siano esse a livello nazionale che regionale. Di questo si è parlato al webinar "Pac 2023-2027 un inizio in salita" organizzato da Upa Siena che è possibile rivedere online.

 

Ma vediamo un frammento di quanto è emerso al webinar con un primo bilancio sulle criticità riscontrate e su cosa si potrebbe fare.

 

Pac ed Ecoschemi

In apertura dell'incontro l'intervento di Vincenzo Lenucci, direttore Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari Confagricoltura. "Facciamo un primo resoconto di come è andata la presentazione delle domande e per capire cosa è andato e cosa no. Questa non è la Pac che Confagricoltura avrebbe voluto. In un contesto così difficile la Pac non ha saputo dare risposte, anche perché è rimasta come è stata concepita nel 2018. I primi dati relativi alle domande presentate non sono ufficiali e non sono completi, mancano quelli delle regioni in cui c'è un organismo pagatore, però già dicono che avremo meno aziende beneficiarie della Pac".

Ancora il quadro non è completo ma potrebbe esserci un calo delle domande perché, ha sottolineato Lenucci: "Se sarà una politica agricola che impone più vincoli e mette a disposizione meno risorse ci sarà una disaffezione degli agricoltori".

 

Una grande novità è quella degli Ecoschemi, misure a finalità agroclimatico ambientali: "Per avere le risorse gli agricoltori hanno dovuto aderire a queste misure, sobbarcandosi dei nuovi oneri a seconda dell'accesso, quindi degli ettari o dei capi dichiarati, per avere un contributo".

 

Sì all'attenzione su ambiente e biodiversità, ma prima di tutto tutelare l'agricoltura

Le risorse della Pac saranno minori, come già detto e come ha ribadito nel contributo video Stefano Scaramelli, consigliere regionale, vicepresidente del Consiglio della Regione Toscana, che ha sottolineato la necessità di un'attenta riflessione perché "Prima viene l'agricoltore, prima viene la produzione, e poi ovviamente anche il beneficio all'ecosistema in generale, il concetto di biodiversità".

Quindi, innanzitutto, l'agricoltura deve essere tutelata e "La Regione Toscana può fare molto inserendosi nelle linee che a livello nazionale vengono definite". "Credo che sia importante riflettere su quelle che sono le esigenze essenziali, tutelare le aspettative e le istanze che arrivano dal mondo della produzione per fare in modo che sui livelli regionali si possano poi declinare in maniera fattiva e positiva gli interventi che ovviamente stanno sul quadro generale di carattere europeo ma che, come Regione, proveremo un po' a indirizzare".


Vittorio Fantozzi, consigliere della Regione Toscana, vicepresidente della seconda Commissione, ha ricordato la richiesta condivisa di recuperare le risorse perdute a sostegno dell'attività agricola, sottolineando che si devono porre dei rimedi "nell'interesse primario di chi è l'artefice e che poi e si porterà sulle spalle l'applicazione della sostenibilità in agricoltura: e cioè l'agricoltore".

 

Il Piano Strategico

Della rinnovata architettura della Pac rispetto al passato ha parlato poi Ilaria Bugetti, consigliera della Regione Toscana e presidente della seconda Commissione: tra le novità vi è il "Piano Strategico che è un quadro di riferimento ormai unico che incorpora tutte le azioni che sono finanziate dai fondi Feasr. Noi abbiamo una possibilità di rimodellare e di cogliere le opportunità anche se vengono gestite in maniera diversa".


Bugetti ha poi ricordato che "Le regioni hanno meno voce in capitolo, purtroppo. Quando si tengono le politiche a livello regionale è secondo me sempre auspicabile perché le regioni sono più vicine ai territori, alle associazioni di categoria e si possono gestire meglio le politiche".

 

La presidente ha però evidenziato che "Il Piano Strategico è uno strumento operativo, un nuovo modello di monitoraggio della Pac e di una nuova struttura di governance a cui ci dobbiamo abituare, poi ci sono gli Ecoschemi, che saranno lo strumento su cui noi andremo a lavorare. Forse una delle cose più innovative riguarda la parte delle assicurazioni con la copertura all'80% dei rischi: cerchiamo di recuperare quello che veniva detto prima nelle perdite, nell'ammontare totale, con alcune operazioni compensative che sono anche premianti nei confronti delle aziende".

 

Questi sono solo alcuni estratti del webinar che è possibile rivedere online sul canale YouTube di Upa Siena

 

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