Il prossimo 10 maggio alle 16.30 si terrà il webinar "Nuovo Piano di azione nazionale vs nuovo standard di sostenibilità". Una delle principali sfide future dell'agricoltura è quella di riuscire a fronteggiare il cambiamento climatico garantendo la costanza e la qualità delle produzioni e migliorandone la sostenibilità. Il Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei fitofarmaci (Pan) ha come fine ultimo di aumentare la sostenibilità delle produzioni agricole regolamentandone diversi aspetti.

L'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e l'Osservatorio europeo per l'agricoltura sostenibile (Opera) hanno avviato un progetto interdisciplinare, che mette insieme le prospettive agronomica, economica e giuridica, per identificare i punti di forza e le criticità del regolamento in vista dell'elaborazione del Nuovo Pan. Per fare questo sono stati coinvolti tre giovani laureati ed è stata attuata un'analisi qualitativa basata sulle esperienze di quattro aziende che aderiscono alla certificazione Viva.

Tre aziende sono a conduzione familiare e ricoprono rispettivamente una superficie totale coltivabile di circa 70, 250 e 600 ettari, mentre la quarta è una cooperativa con più di 300 soci. Le regioni di appartenenza sono l'Emilia-Romagna, l'Umbria e la Sicilia. Le aziende sono state sottoposte ad un'intervista la cui struttura ha ripercorso i macro-argomenti trattati dal Pan, per un totale di dieci domande aperte da cui si è poi sviluppato un dialogo tra intervistati ed intervistatori. L'analisi ha poi portato alla redazione di un report di carattere riflessivo che vuole dare spunti per un confronto tra coloro che sono coinvolti dall'implementazione del Pan, nell'ottica di un reciproco arricchimento.

La ridotta numerosità del campione non ha impedito di identificare diverse tematiche ricorrenti. Dall'analisi è emerso che la gestione del Pan in azienda dipende dalle caratteristiche della stessa. In particolare, aziende di dimensioni minori possono incorrere in maggiori difficoltà, che in alcuni casi sono sufficienti perché l'agricoltore non si adegui al regolamento. In questo senso, il passaggio da un approccio che tutela la sostenibilità ad uno che mira, piuttosto, ad incentivarla potrebbe avere maggiori risvolti positivi ed ottenere più consensi. Una sensibilizzazione adeguata sul tema della sostenibilità e una maggiore libertà decisionale possono risultare di maggiore efficacia rispetto ad un'eccessiva regolamentazione.

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