L'obiettivo è ambizioso: eliminare gli intermediari mettendo in contatto direttamente aziende agricole e consumatori, offrendo ai primi prezzi di vendita maggiori rispetto a quelli corrisposti dall'attuale filiera agroalimentare e ai secondi prodotti di qualità a prezzi più che competitivi.

La piattaforma di compravendita, fondata sulla tecnologia blockchain, si chiama Agricoltura social lending (Asl) e nasce dall'iniziativa della società cooperativa Ucs - Economia solidale in collaborazione con i Gruppi di acquisto solidale della Puglia e Associazioni di produttori agricoli pugliesi.

Ma andiamo con ordine. Ogni agricoltore sa bene che il prezzo che viene corrisposto dai grossisti per i prodotti agricoli è una parte, talvolta minima, del prezzo che poi il consumatore paga alla cassa della grande distribuzione. Questo perché ogni soggetto attraverso cui il prodotto passa, anche solo per questioni logistiche, rincara il prezzo con la propria commissione. Se a questo aggiungiamo che la Gdo è stata messa più volte nel mirino per le pratiche commerciali giudicate scorrette si capisce bene che l'azienda agricola ha tutto l'interesse a vendere direttamente i propri prodotti al consumatore.

Questo ultimo a sua volta è interessato ad avere prodotti ad un prezzo inferiore rispetto a quello praticato dai supermercati e di avere una certezza sull'origine e la qualità del prodotto. E qui entra in campo Asl, che ha sviluppato un marketplace evoluto nel quale far incontrare domanda e offerta.
 

Domanda e offerta si incontrano online

Ma come funziona la piattaforma? "L'agricoltore che decide di aderire si registra sul portale e offre una quota della sua produzione futura ad un prezzo che viene stabilito dalla piattaforma stessa affinché sia equo per l'agricoltore e il consumatore", spiega ad AgroNotizie Leonardo Fornario, innovation broker della startup.
"Il consumatore a sua volta decide di pagare in anticipo l’agricoltore per un prodotto che poi potrà ritirare quando la stagione lo consentirà. In questo modo l'agricoltore si vede corrisposto un giusto prezzo ed è in grado di avere un ritorno economico anticipato utile per le attività culturali. Dall'altro lato il consumatore potrà avere un prodotto genuino, a chilometro zero e ad un costo basso".

Facciamo un esempio. Un produttore di nettarine mette in vendita la produzione di pesche di un ettaro sulla piattaforma a 60 centesimi al chilo. Un'associazione di consumatori acquista l'intero lotto e lo paga in anticipo (finanziando in un certo modo l'attività dell'agricoltore), ma ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto a quello praticato dalla Gdo. Quando poi arriva il momento della raccolta l'agricoltore consegna il prodotto ai propri clienti.

Ci sono due forme di tutela per il consumatore. Una riguarda la sanità della produzione. "Abbiamo intenzione di incaricare dei laboratori perché effettuino delle analisi sui prodotti che vengono commercializzati attraverso la piattaforma, in questo modo chi compra può essere sicuro di non essere raggirato e chi produce sa di non poter fare il furbo", precisa Fornario. "La seconda forma di tutela è un'assicurazione che viene stipulata obbligatoriamente e che protegge chi produce e chi acquista nel caso in cui per condizioni meteo avverse o altri fattori il prodotto non può essere consegnato".
 

Transazioni sicure grazie a blockchain

Una delle innovazioni introdotte da Asl è il fatto di utilizzare la tecnologia blockchain per tracciare tutte le transazioni che avvengono tra produttori e consumatori. Ma c'è di più, perché nelle intenzioni dei fondatori della startup tutte le transazioni all'interno della piattaforma in futuro saranno fatte attraverso una criptovaluta chiamata AgriCoin che potrà essere scambiata e convertita in euro o altre valute come oggi si fa con i Bitcoin o simili.

Si tratta, a dirla tutta, di strumenti che già oggi sono sul mercato ma ad esclusivo appannaggio degli operatori finanziari. È infatti possibile acquistare i futures su moltissime commodities e scambiare poi titoli su mercati secondari. In questo articolo abbiamo parlato di questa pratica che in linea di principio potrebbe essere applicata anche al marketplace sviluppato da Asl.

Un'associazione di consumatori o un soggetto finanziario potrebbe infatti acquistare la produzione futura di un agricoltore per poi rivenderne i diritti lucrando (o perdendo) sulla differenza. A rendere il sistema suscettibile di speculazioni è anche il fatto che il valore degli AgriCoin viene calcolato con un sistema di domanda e offerta e quindi può oscillare, come del resto fanno azioni e valute tradizionali, nel corso del tempo.

Da sinistra: Gerardo Tedesco (marketing & communication), Leonardo Fornario (innovation broker), Michele Uva (ceo - chief information officer e blockchain expert), Maurizio Longo (legal smart contract expert)
Da sinistra: Gerardo Tedesco (marketing & communication), Leonardo Fornario (innovation broker), Michele Uva (ceo - chief information officer e blockchain expert), Maurizio Longo (legal smart contract expert)
(Fonte foto: Asl)

Si tratta, è bene dirlo, di pure ipotesi. Anche perché la startup è in una fase pre commerciale e sta ancora lavorando alla costruzione della piattaforma, nonostante abbia incassato notevole interessamento da diversi soggetti. Il progetto è stato premiato da Regione Puglia in occasione della Fiera del Levante ed è stato ritenuto finanziabile al 75% da Invitalia all'interno del Bando Smart&Start.

Oggi il consumatore è sempre più attento all'origine del cibo, alla sua sostenibilità e alla vicinanza con il produttore, il famoso chilometro zero. Tutti fattori che lasciano ben sperare i fondatori della startup. Anche se il meccanismo di funzionamento del marketplace Asl potrebbe scoraggiare i consumatori meno avvezzi agli acquisti online. "Il tipo di servizio che noi offriamo è certamente più complesso rispetto a quello di andare al supermercato a comprare frutta e verdura", spiega Fornario. "Ma noi offriamo diversi valori aggiunti, come la possibilità di risparmiare, di avere prodotti di qualità, a chilometro zero e con un impatto sociale positivo. Oltre alla possibilità di avere un ruolo attivo nella filiera".