In Toscana si inizia a fare la conta dei danni dell'ondata di gelo e neve che ha investito la regione la settimana scorsa. Un'ondata di freddo che sebbene arrivata in inverno è stata preceduta da giornate di temperature miti, quasi primaverili che hanno portato al risveglio e in alcuni casi alla fioritura di alcune piante.

Un'ondata di maltempo che ha comportato un aumento dei costi di gestione soprattutto per l'allevamento dove è stata necessario aumentare le razioni giornaliere per gli animali e riscaldare l'acqua degli abbeveratoi e per le colture protette dove si è dovuto intervenire sul riscaldamento delle serre.

Ma la situazione più grave si è registrata in Val di Cornia, in provincia di Livorno, dove il gelo prima e la neve dopo hanno compromesso una delle colture ortive principali della zona: il carciofo.

Circa 400 ettari coltivati con le varietà tipiche della zona destinate al consumo fresco e molto apprezzate dal mercato regionale hanno subito un danno stimato tra l'80% e il 100%.

Colpite anche altre colture tipiche, come la fava da orto, tradizionalmente consumata cruda insieme al pecorino durante, la cui produzione secondo la Cia provinciale è stata praticamente azzerata.

Una situazione che la Coldiretti di Livorno ha definito disastrosa, comunicando di avere già contattato la regione per chiedere di attivare con urgenza i sopralluoghi per verificare lo stato dei danni ed attivare lo stato di calamità.

Una situazione che ora preoccupa decine di aziende, già alle prese con una situazione di incertezza e con la riduzione dei redditi, e centinaia di lavoratori stagionali che vedono ridursi drasticamente le loro opportunità di occupazione.