E' lotta senza quartiere quella aperta da Coldiretti contro frodi e contraffazioni alimentari. Lo dice il presidente Roberto Moncalvo intervistato il 23 marzo dal “Corriere della Sera”, ricordando che ormai da tre anni si è in attesa dei decreti attuativi delle norme sull'etichettatura a tutela del made in Italy. Ma è lo stesso Moncalvo, a distanza di tre giorni, che dalle pagine di “Libero” fa conoscere la sua contrarietà alla proposta lanciata dal ministro Maurizio Martina per la realizzazione di un marchio Italia da utilizzare su base volontaria. La lotta alle frodi chiama in causa anche la mafia, che a detta di “Repubblica” del 23 marzo ha coinvolto nei suoi loschi traffici anche la movimentazione dei prodotti ortofrutticoli. Un problema enorme, questo delle infiltrazioni malavitose in campo agroalimentare, che costa al settore 14 miliardi di euro come denuncia “Il Giorno” del 24 marzo.

Pac e dintorni
Si parla di marchi e di etichette anche a Bruxelles dove il 24 marzo si sono incontrati i ministri agricoli della Ue. Un “battesimo” per il nostro ministro Martina (che a Bruxelles già era andato come sottosegretario), scrive “QN” ricordando che dalla Pac ci aspettiamo 52 miliardi di euro. La “Gazzetta del Mezzogiorno” del 25 marzo ricorda poi che a Bruxelles è stato sottoscritto un accordo politico per rilanciare la promozione dei prodotti agricoli in Europa e nel mondo. Novità in vista anche per l'agricoltura biologica, come scrive “Italia Oggi” del 26 marzo. Il Commissario europeo Dacian Ciolos ha infatti presentato una riforma per questo settore che prevede un aumento dei controlli e dei vincoli su tutta la filiera. Per il settore olivicolo il “Corriere dell'Umbria” del 26 marzo ricorda poi la necessità di aggregare il settore per poter accedere ai contributi della Pac.

Se ne parla a Roma
Intanto a Roma si discute di quanta debba essere la frutta presente nei succhi, una tema che ha molti risvolti politici, come dice la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 26 marzo. Ma già il 27 marzo arriva la notizia dello stop all'aumento delle percentuali di frutta. Lo conferma con una breve nota “Il Sole 24 Ore” e altri dettagli si possono leggere nello stesso giorno su “La Stampa”.
C'è spazio anche per dare una svolta alle attività del ministero. Lo scrive “Repubblica” del 24 marzo commentando la decisione di dare accesso  agli enti che dipendono dal ministero per le Politiche agricole solo attraverso concorso. Novità in vista per il contratto degli operai agricoli per il quale sta prendendo via il negoziato, notizia che si apprende da “Italia Oggi” del 26 marzo. Ancora sulle norme che riguardano il lavoro, scrive “Il Sole 24 Ore” del 21 marzo, si ha conferma che per le reti di impresa agricole l'assunzione congiunta comporta la responsabilità solidale dei datori di lavoro per le obbligazioni contrattuali.

I giovani e i campi
Restiamo in tema di lavoro, giovanile in questo caso, con il “Corriere della Sera” del 21 marzo, dove si descrive l'idea imprenditoriale di alcuni ragazzi che hanno dato vita all'Aristofood, dove si possono trovare prodotti agro-alimentari provenienti da aziende a “sangue blu”. Nello stesso giorno è ancora il “Corriere della Sera” che informa sulle opportunità di impiego offerte dall'agricoltura biologica. Storie di giovani imprenditori agricoli di successo si possono leggere il 23 marzo anche sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Il rinnovato interesse dei giovani per l'agricoltura si esprime anche attraverso la disponibilità degli studenti per i lavori stagionali. Lo testimonia l'articolo pubblicato il 24 marzo da “Il Resto del Carlino”.

I mercati
Uno sguardo infine ai mercati che guardano con preoccupazione alle tensioni internazionali che potrebbero scaricare i loro effetti sul settore agroalimentare, come scrive “Avvenire” il 23 marzo. Continua tuttavia la stagione positiva per il nostro export alimentare anche sul mercato cinese. Le nostre imprese, avverte “Italia Oggi” del 26 marzo, sono ancora poche e il trend potrebbe invertirsi. Sulla Cina si concentrano molti interessi per l'export dei nostri vini, come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 27 marzo a proposito delle iniziative promosse da Vinitaly. In tema di export “Il Resto del Carlino” del 24 marzo commenta con toni severi la distanza che separa le esportazioni agroalimentari italiane da quelle tedesche. Queste ultime ci superano di quasi due volte, pur non potendo disporre di eccellenze alimentari quante ne annovera il Belpaese. Situazione anche peggiore se il confronto lo si fa con le esportazioni di ortofrutta. In questo caso è la Spagna che ci supera di tre lunghezze. Meditate gente, meditate.

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