Con la crisi aumentano le frodi a tavola, con un incremento record del 170 per cento del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell’attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013, in riferimento al blitz dei Carabinieri del nucleo provinciale di Napoli  che hanno messo i sigilli nel corso di un'operazione a tutela della sicurezza alimentare che ha portato al sequestro di 3200 chilogrammi di pane "illegale".

Il bilancio del 2013
Nei primi nove mesi del 2013 sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni di euro. Si tratta soprattutto di prodotti base come la carne (24 per cento), farine, pane e pasta (16 per cento), latte e derivati (9 per cento), vino ed alcolici (8 per cento), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (20 per cento) dove per risparmiare si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti low cost che spesso nascondono frodi e adulterazioni.

Il pane in tavola
Il prezzo medio del pane – riporta la Coldiretti - dimezza da Venezia, dove si spende 4,65 euro al chilo, a Napoli, dove costa appena 2,01 euro al chilo e raggiunge il minimo tra le grandi città, mostrando però una incredibile variabilità tra le diverse città con valori che variano tra i 3,80 euro al chilo a Bologna, 2,94 a Torino, 2,74 euro al chilo a Palermo, 2,43 a Roma e 2,67 a Bari.
Con la crisi quasi otto italiani su dieci (78 per cento) hanno tagliato  sulla spesa per il pane, con il 42 per cento dei cittadini che nel 2013 ha ridotto le quantità acquistate mentre ben il 36 per cento si è orientato verso tipi meno costosi, secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’ presentata al Forum di Cernobbio.
Per la prima volta nella storia degli italiani è stata servita in tavola nel 2013 meno di una fetta di pane a pasto (o una rosetta piccola) per persona: il consumo giornaliero del bene alimentare più prezioso che è sceso al minimo storico dall’Unità d’Italia a meno di cento grammi a testa.
"Per contenere i costi senza rinunciare alla sicurezza e alla qualità – conclude la Coldiretti - si è verificato rispetto al passato un aumento del 18 per cento del numero di italiani che nel 2013 preparano il pane in casa".