“Credo che l'agroalimentare possa giocare un ruolo fondamentale per l'economia italiana sul fronte produttivo e occupazionale, anche grzie all'efficienza logistica della filiera. In questo contesto, CPR rappresenta un esempio virtuoso. Da 15 anni applichiamo ai nostri Soci le stesse tariffe, le più competitive del mercato con una importante capitalizzazione dell’impresa ed elevati ristorni alla base sociale”.
Questo l'intervento di Renzo Piraccini, presidente di CPR System, in occasione della presentazion del bilancio 2012 della società cooperativa di Gallo (Fe), realtà di punta del settore imballaggi in plastica a sponde abbattibili riutilizzabili, che vince la sfida della crisi con numeri di tutto rispetto.

Bilancio 2012 in ottima salute
1.023 aziende socie della filiera ortofrutticola (dalla produzione alla distribuzione), un fatturato di 46,14 milioni di euro, in linea con il 2011, 116 milioni di movimentazioni di cassette, 494.778 movimenti di mini bins e 4,37 milioni di movimenti di pallet. Non solo: un utile netto di 1,48 milioni di euro e un patrimonio di i 32,8 milioni di euro. 
Questi i numeri che testimoniano l'ottimo stato di salute "dell'azienda più solida del proprio settore", a detta del presidente.
Ai soci verranno ristornati 3,51 milioni di euro, proporzionalmente alle movimentazioni effettuate, e il capitale sociale, pari a 17,8 milioni di euro, verrà remunerato al 3%. 
Per l'occasione, Piraccini ha ricordato con una mostra fotografica alcuni  momenti della vita di CPR che hanno avuto come protagonista Roberto Fiammenghi, vice presidente da poco scomparso. “Per l’importante contributo che ha dato allo sviluppo delle relazioni fra mondo della produzione e della distribuzione, il consiglio di amministrazione di CPR ha deciso di dedicargli la sala delle riunioni e di intitolare alla sua figura una borsa di studio in collaborazione con l’Università di Bologna”, ha detto Piraccini.

Progetti futuri
“Quest'anno abbiamo centrato molti obiettivi aziendali e abbiamo puntato sul miglioramento dell'efficienza in tutte le fasi del processo produttivo, con risultati positivi che ci danno la possibilità di crescere ancora”, ha detto Monica Artosi, direttore generale di CPR System parlando dei progetti per il futuro, compresi investimenti importanti per migliorare ulteriormente l'efficienza del sistema.
Nel biennio 2013-2014 sarà migliorata la anti-sismicità delle strutture di Gallo, colpite da terremoto nel 2012, e saranno realizzati nuovi impianti di lavaggio robotizzati a Firenze, Aprilia e Ferrara. ù
“A Ferrara – ha detto Artosi - è in fase di costruzione un nuovo magazzino di 6 mila mq proprio di fianco alla sede centrale che ci permetterà di rendere più efficiente la rete dei magazzini con la conseguente opportunità di razionalizzare meglio i flussi. Nel 2014, inoltre, col nuovo magazzino trasferiremo nella sede centrale anche l’attività di stampaggio andando a chiudere a 360 gradi il riciclo delle casse. Dal 2014 avremo quindi casse composte per l’80% da materiale vergine e per il 20% da materiale reciclato”.
“Per il futuro – ha concluso la Artosi – abbiamo due obiettivi che ci impegneranno in modo particolare: l’avvio del progetto carni e l’introduzione dei pallet CPR nel settore dei freschi”.

Parole di encomio per i risultati raggiunti sono arrivate da Claudio Gamberini, responsabile Freschi di Conad. "CPR è un esempio virtuoso di un progetto di filiera che non si muove in base ad utili personali, ma opera in una vera logica di filiera, anche grazie alla preziosa collaborazione di Gianni Bonora che in questi 15 anni portato al successo di tutta l'azienda"

L'intervento di chiusura dell'assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, ha messo in luce come il bilancio di CPR sia ancor più positivo se proiettato sullo scenario di crisi che ha investito le produzioni per l’ortofrutta e le  superfici.
“Siamo prossimi ad una svolta, ad una ripresa di competitività - ha però sottolineato Rabboni -. In Emilia Romagna vengono infatti dismessi gran parte degli impianti obsoleti (con un calo del 20%) e stiamo assistendo a conversioni varietali verso cultivar più rispondenti alle esigenze del mercato. Non possiamo dimenticare infine l’adozione di importanti strumenti di autoregolamentazione delle produzioni, come l’Oi per le pere, a testimonianza di questo importante sforzo di riposizionamento competitivo".
"Da ultimo
- ha concluso Rabboni - mi sento di suggerire questo modello vincente come possibile candidato al prossimo Expo 2015 in quanto ritengo che questo modello possa essere un punto di riferimento a livello internazionale”.

A cura di Chiara Daltri