I soldi della Pac e le lasagne alla carne di cavallo. Eccoli gli argomenti del mondo agroalimentare più dibattuti in questi giorni sui quotidiani. E si è finito per parlare più delle lasagne inglesi che dei tagli all'agricoltura, accolti con il sorriso piuttosto che con le lacrime. Perché poteva andare peggio. Questa l'interpretazione che si può leggere sulle colonne del “Corriere della sera” del 9 febbraio e anche su “Il Sole 24 Ore” che già nel titolo guarda con ottimismo all'aumento dei fondi per i Psr. Stessa cosa per “Il Mattino” che si dice soddisfatto per gli aiuti destinati alle aree depresse. Il giorno seguente, il 10 febbraio, passata l'euforia del primo momento, si raccolgono le prime opinioni critiche. Lo fa l'assessore all'Agricoltura della Puglia, Dario Stefàno che dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” lamenta il taglio del 20% dei fondi. “La Stampa” punta il dito sulle minori risorse per l'agricoltura che perde un miliardo di euro e “Italia Oggi” ricorda che per la prima volta il budget europeo è stato rivisto al ribasso.

 

Lasagne in primo piano

Poi la carne di cavallo ruba la scena al budget europeo. Lo fa dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 12 febbraio che ripercorre il lungo tragitto preso dalle carni di cavallo per raggiungere i surgelati venduti in Gran Bretagna. “La Stampa” rincara la dose supponendo la presenza anche di farmaci vietati. “La Repubblica” del 13 febbraio parte dall'episodio delle lasagne taroccate per ricordare le tante frodi perpetrate sul cibo “made in Italy”. Nello stesso giorno “Avvenire” dà spazio alla denuncia di Coldiretti che ripropone i danni che il nostro settore agroalimentare subisce a causa delle tante frodi nel mondo. Si continua il 14 febbraio sulle pagine de “Il Salvagente” dove si specifica che il 60% della carne delle lasagne era di origine equina. Il “Corriere della Sera” del 14 febbraio commenta la decisione di Bruxelles di avviare una serie di controlli, anche in Italia, per verificare la presenza di altri casi di frode sulle carni.

 

Chi è tutelato e chi no

Ed è di questi giorni l'aprirsi di un nuovo fronte di contesa, il lambrusco “made in Spain”, se ne parla su “Il Sole 24 Ore” del 9 febbraio. Ma c'è anche qualche notizia positiva. Arriva dalle pagine de “La Nazione” del 9 febbraio che riporta la notizia della avvenuta registrazione negli Usa del marchio per il Prosciutto Toscano, cosa che aiuterà a combattere i falsi. “Italia Oggi” dell'otto febbraio si sofferma sulle norme europee di tutela dell'olio extravergine, che ora dovrebbe godere di maggiore protezione. Per i prodotti non alimentari, intanto, la Commissione Ue ha già deciso l'obbligo del “made in”. Se ne parla sul “Corriere della Sera” del 14 febbraio. A quando la stessa decisione per i prodotti alimentari?

 

Più grano, meno grano

Sui mercati arrivano le previsioni della Fao, riportate da “Il Sole 24 Ore” dell'otto febbraio, che indicano un miglioramento delle stime sulla produzione mondiale di grano, ma ancora su “Il Sole 24 Ore” si legge il giorno seguente che la statunitense Usda prevede un calo delle scorte Usa di grano. In Italia bisogna invece fare i conti con le difficoltà che incontrano le filiere del pomodoro e del tabacco e delle quali si discute sulle pagine del “Corriere di Viterbo” del 12 febbraio. Su tutti i settori pesa poi un eccesso di burocrazia, tanto che la rubrica di Slow Food ospitata da “La Stampa” del 10 febbraio chiede di “salvare i contadini dalla carta”. Come se non bastasse, l'agricoltura deve poi fare i conti con l'insostenibile peso delle tasse. Questo il severo giudizio espresso dal presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, sulle colonne della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 13 febbraio. Ancora a proposito di tasse, l'esame della legge di Stabilità chiarisce che per le aziende agricole è ancora possibile scegliere la fiscalità fondiaria. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del 14 febbraio.