Considerazioni di Roberto Volpi
 
Innovazione è tutto ciò che crea nuovo profitto e l'introduzione nell'azienda ha quasi sempre un costo.
E' lo strumento a cui oggi qualsiasi impresa ricorre per crescere, per competere, per remunerare in maniera soddisfacente le proprie risorse.
Quando un costitutore mette a punto e poi in vendita una nuova specie o varietà, l'industria lancia nuovi modelli di macchina, di attrezzi, crea nuovi agrofarmaci più efficaci, quando l'università, i centri di ricerca, le imprese scoprono nuovi accorgimenti per abbattere i costi nascono alcune inderogabili esigenze:
a) informare i potenziali utilizzatori che possono trarre i benefici
b) dare tutte le notizie sulle procedure di impiego e sulle performance per poter valutare se e come sostituire la vecchia con la nuova tecnica 
c) addestrarsi per essere in grado di impiegarla correttamente 
d) valutare ex post i vantaggi conseguiti, e in caso negativo, individuare le cause dell'insuccesso e correggere eventuali errori.
Il beneficiario ha il dovere di migliorare sistematicamente professionalità e sapienza produttiva.
Chi produce innovazioni brevettabili in forma sistematica svolge le prime due funzioni, direttamente oppure delegandole ad altre istituzioni esterne.
Le grandi imprese le internalizzano all'interno del loro settore commerciale per ridurre i tempi di diffusione collegandosi ai rivenditori finali ed alle cooperative. Le PMI, non avendo questa possibilità, le affidano ad agenti esterni.
Nelle istituzioni pubbliche di ricerca, con la eccezione degli USA, fanno affidamento sulla stampa tecnica, sui servizi pubblici e privati che fanno informazione, consulenza, divulgazione ed addestramento.
Le formule oggi adottate in vari stati sono assai numerose ed il principale problema che emerge consiste nel trovare forme di integrazione che ottimizzino i tempi, le procedure e l'accuratezza del trasferimento tecnico dalla ricerca all'usufruitore finale con due obiettivi fondamentali: assicurare che ciò avvenga rapidamente e nel modo giusto.
Nelle agricolture avanzate, sociologi ed economisti studiano i percorsi delle comunicazioni e come i contenuti dei messaggi penetrano all'interno dei gruppi e del territorio, come l'utente viene messo in condizione di decidere fra alternative diverse, come viene poi addestrato e assistito fino a che la nuova tecnica, avendo avuto successo, sostituisce quella precedente.
 
Queste indagini interessano come ovvio:
a) gli addetti ai lavori, ricercatori, manager industriali, venditori di mezzi tecnici, dirigenti delle istituzioni di ricerca e di consulenza tecnica, al fine di dimostrare all'opinione pubblica e soprattutto alla collettività l'utilità di questi servizi e la necessità che vengano mantenuti,
b) gli agricoltori, perché il prezzo di vendita delle innovazioni (mezzi tecnici ad impiego annuale e poliennale) comprende ovviamente i costi commerciali e quelli della diffusione (informazione, promozione, pubblicità, assistenza). 
Nel nostro paese purtroppo ciò avviene assai raramente e questo silenzio quasi assoluto non giova a nessuno, è solo uno dei numerosi ostacoli alla modernizzazione della agricoltura ed alla crescita della società, oltre che al completo consolidamento dei principi di democrazia.
 

Associazione Economisti d'Impresa

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