I dati diffusi dal Sinab-Sistema di informazione nazionale sull'agricoltura biologica sul calo di imprese biologiche nel 2009, esclusivamente riferito alle aziende agricole, confermano, secondo Paolo Carnemolla, presidente della Federbio, quanto la federazione sta dicendo a ministri ed assessori regionali da anni: serve una politica nazionale condivisa per lo sviluppo del settore e sia il piano d'azione nazionale sia i piani di sviluppo rurale regionali necessitano di un ripensamento strategico.

"Mentre gli agricoltori bio diminuiscono e le superfici aumentano solo virtualmente per aggiustamenti nei sistemi di rilevazione dati, il mercato – osserva Federbio - continua a crescere anche nel primo trimestre 2010, senza contare i trend in crescita a due cifre delle esportazioni. Ho molto apprezzato - aggiunge Carnemolla - il commento del ministro Galan, che ha richiamato il sistema regionale ad un impegno congiunto e ha sottolineato la necessità di sostenere le imprese sul mercato. Purtroppo nel recente passato non si è sempre lavorato in questa direzione, aumentando piuttosto vincoli e oneri, dunque nei prossimi giorni chiederemo al ministro Galan di convocare con urgenza il comitato consultivo nazionale di settore per discutere della situazione e delle prospettive del biologico italiano perché – conclude il presidente di Federbio - alla crescita continua del mercato si agganci anche quella delle imprese agricole del nostro territorio".