L’Asiago vola negli Stati Uniti e punta a consolidarsi nei principali mercati dell’Unione europea attraverso strategie di marketing mirate, rivolte direttamente alla Grande distribuzione (come in Germania), o coinvolgendo il consumatore attraverso show-cooking, pubblicità televisiva, iniziative rivolte al trade. L’onda delle chef-celebrity attira anche in Francia e in Spagna, come i volumi della Dop confermano.

I risultati indicano che la strada intrapresa è corretta. Se l’export corre (+38,7% in tre anni), anche i consumi interni raccontano di un incremento sia del numero di acquirenti che di quantità vendute. In particolare, i dati delle rilevazioni Eurisko, rilanciati dal Consorzio dell’Asiago, evidenziano una crescita del numero di famiglie acquirenti: +18,7% (passate da 10.789.000 a 12.807.000); una penetrazione assoluta del mercato che segna un +10,1%; un volume delle vendite positive (+1,2%). Cifre che riescono a bilanciare la flessione dell’acquisto medio, diminuito del 17,5%.
“La politica di promozione proattiva che abbiamo svolto – dichiara il direttore del Consorzio di tutela dell’Asiago Dop, Flavio Innocenzi è stata indirizzata a conquistare nuove fasce di consumatori nelle aree geografiche meno coperte ed in particolare tra i giovani, con l’utilizzo intensivo del web, dei social media, di partner come McDonald’s, ha dato interessanti frutti in termini di incremento di acquirenti. Si tratta però, evidentemente, di consumatori ancora da fidelizzare; ed è ora su questo aspetto che ci concentreremo. Anche l’incremento generalizzato delle vendite su promozione, evidentemente, ha giocato un ruolo nel determinare la diminuzione del peso dell’acquisto medio”.

Attraverso la rete il consorzio ha lanciato il concorso “Asiago CheeSfida”, aperto a ristoratori, foodblogger, negozianti e appassionati, i quali sono chiamati a proporre una ricetta per un panino in cui non manchi, come ingrediente, l’Asiago fresco o stagionato.
La possibilità di inviare ricette si ferma il prossimo 5 maggio, quando inizieranno le eliminatorie, partendo da 32 panini selezionati dalla giuria, fino alla finale live prevista per l’11 luglio all’Università del Gusto di Vicenza. 

“La logica – spiega il direttore del Consorzio – è quella di nobilitare il panino, una delle tipicità dello street food, con un prodotto d’eccellenza come l’Asiago. In questo modo continuiamo a parlare ai giovani, dopo la significativa collaborazione con McDonald’s”.
Il 2012, come detto, ha segnato una crescita dell’export del 15,1% (anche se il dato risulta aggregato, per effetto dei codici doganali, al Montasio, al Ragusano e al Caciocavallo), con quasi 2mila tonnellate. i principali acquirenti sono – dalle elaborazioni Clal su dati Istat –gli Stati Uniti con 647 tonnellate (+57,1% sul 2011), seguiti dalla Svizzera (477 tons, +5,9%), Francia (146 tons, +27%), Germania (125 tons, +2,7%) e Australia (68 tons, +4,8 per cento).
“Asiago CheeSfida”, il concorso con l'Asiago nel panino

In ambito comunitario, i principali Paesi di destinazione sono Francia, Germania, Austria e Spagna. “Sempre di più il consorzio dell’Asiago punta a muoversi all’interno di un sistema di promozione integrata – afferma Innocenzi – in cui diventa strategica la promozione con altri prodotti a marchio”. Così, l’Asiago ha cercato visibilità sui mercati francesi e spagnoli condividendo iniziative insieme al Parmigiano reggiano, alla mozzarella di bufala campana e al gorgonzola; negli Stati Uniti con lo speck dell’Alto Adige Igp, in Svizzera con lo speck e con i vini dell’Alto Adige.
“In Germania – fa sapere Innocenzi – abbiamo invece puntato su un ampio pacchetto di azioni rivolte al trade, con un piano dimostrativo di oltre mille giornate nell’arco di sei mesi”.
In Francia e in Spagna, l’attenzione all’Asiago è stata innescata da scuole di cucina, foodblogger, cheese bar, manifestazioni fieristiche e summit di gastronomia internazionale (Alimentaria di Barcellona, Madrid Fusion, Gastronomika a San Sebastian).

Il futuro parlerà ancora di più europeo. “Senza trascurare le richieste degli Stati Unti, dei Paesi del Medio Oriente, della Turchia e della Russia, visto anche il successo recente a Gulf Food di Dubai – annuncia Innocenzi - ci focalizzeremo sull’Europa, dove i mercati non sono ancora maturi e le potenzialità di crescita, come abbiamo visto, sono a doppia cifra”.