Nel 2011 le principali materie prime per mangimi, ad eccezione della soia il cui prezzo è leggermente calato, hanno fatto segnare forti rialzi delle quotazioni.

I prezzi dei cereali e dei loro derivati, che costituiscono la base dell'alimentazione animale, sono cresciuti in media anche oltre il 35% rispetto al 2010, come evidenzia un'elaborazione effettuata da Assalzoo, l'Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici.

Con riferimento alle due principali Borse di Milano e Bologna, il costo del grano tenero ha fatto segnare nella media del 2011 un +35,7%, il prezzo del mais è salito del 34,1% e quello dell'orzo ha registrato un incremento di quasi il 36%. In controtendenza il dato della farina di soia (-2,2%). Ha cambiato segno al "borsino" merci il prezzo delle farine di pesce, che dopo un incremento record nel 2010 (+ 41%) nel 2011 ha registrato una variazione pari a -7,6%.

I rincari delle materie prime assumono dimensioni ancora più pesanti se si confrontano i prezzi attuali con quelli rilevati nel 2009: nella media dei due anni l'aumento supera in molti casi addirittura il 60%, con picchi anche maggiori in alcuni mesi dell'anno. Il grano tenero aveva fatto segnare già nel 2010 un rialzo del 25,4%, il mais del 28,2% e l'orzo del 25,4%.

Al costo delle materie prime si devono poi aggiungere gli aumenti di tutti gli altri costi di produzione, con veri e propri record per energia, trasporti e pressione fiscale che hanno inevitabilmente pesato sul prezzo finale dei mangimi, nonostante gli sforzi delle aziende mangimistiche per contenere i rincari ed evitare che si scaricassero in toto sugli allevatori e sul portafogli dei consumatori italiani.

Venerdì 22 giugno Assalzoo si riunirà a Bologna per l'Assemblea annuale. In questa occasione si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle cariche e verranno presentati i dati completi del settore.