Calano i consumi alimentari, ma la produzione e il consumo di carni avicole nel 2009 sono cresciuti rispettivamente del 1.9% e del 2,1%. Lo rende noto l'Una, l'Unione nazionale dell'avicoltura che sottolinea come sia aumentata anche la produzione di uova (+1%), mentre si registra un leggero calo dei consumi (-0,7%) che trova spiegazione nella necessità di destinare una maggiore quantità di prodotto ad altri mercati. Stabile il fatturato del settore con 5,32 miliardi di euro (3,84 per le carni e 1,48 per le uova). “Prosegue senza battute d'arresto la ripresa del settore avicolo iniziata nel 2007 e consolidatasi nel 2008 – commenta Aldo Muraro, presidente di Una – L'avicoltura italiana ha saputo reagire bene alla crisi e i prodotti avicoli continuano a svolgere un ruolo determinante nell'alimentazione degli italiani”.
La produzione nazionale di carni di pollame nell'anno 2009 ha toccato quota 1.197.300 tonnellate (+1,9% rispetto al 2008). Positivo il bilancio per quanto riguarda i consumi, pari a 1.118.300 tonnellate (+2,1% rispetto al 2008), mentre il consumo medio per abitante è di 18,62 kg (era 18,40 kg nel 2008). Sale anche la produzione di uova: nel 2009 ne sono state prodotte 13,84 miliardi (+1% rispetto al 2008). Il consumo medio è di 215 uova per abitante, sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente (218 uova pro-capite). La quota più importante di acquisti è da parte delle famiglie con 150 uova, mentre le restanti 65 sono state consumate sotto forma di pasta, dolci e preparazioni alimentari varie.

 

Come sarà il 2010

Per il 2010, secondo le valutazioni di Una, le produzioni avicole dovrebbero attestarsi su valori prossimi a quelli del 2009, con un aumento ulteriore nella produzione di pollo (+4-5%). Le proiezioni sugli andamenti produttivi indicano una situazione stazionaria per i tacchini e una riduzione per le altre specie. Una riduzione è anche prevedibile per la produzione di uova, a causa delle graduale sostituzione dei vecchi sistemi di allevamento, come deciso dalla Commissione europea.