"Pur ritenendo necessaria la vaccinazione contro la blue tongue, chiediamo l'utilizzo di versioni più attenuate del farmaco: dall'inizio della campagna, infatti, sono stati diversi i casi in cui vacche gravide, ventiquattro ore dopo essersi sottoposte alla profilassi, hanno abortito spontaneamente".

Confagricoltura Cuneo concentra l'attenzione sugli effetti collaterali del vaccino per il quale a metà febbraio i veterinari delle Asl avvieranno la campagna di richiamo che si concluderà entro il 30 aprile.

"Da esperienze dirette e registrate si è potuto constatare, con ragionevole certezza, un'incidenza negativa del farmaco iniettato su esemplari in gestazione, cosa che ha provocato la perdita del vitello - proseguono i tecnici dell'Unione provinciale agricoltori - questo per gli allevatori da carne rappresenta un danno considerevole e lo è ancor più per chi alleva vacche da latte, in quanto dopo aver abortito gli animali soffrono di scompensi rilevanti nella lattazione, arrivando a produrre anche il 40% in meno".

La Regione ha rassicurato gli allevatori ma i dubbi per l'associazione di categoria rimangono. "Si potrebbe pensare anche all'istituzione di un fondo regionale per interventi di risarcimento rivolti a quelle aziende che hanno subito un perdita economica dalla ridotta produzione di latte o dalla perdita dei vitelli, sulla falsa riga di ciò che già avviene nella vicina Valle d'Aosta", conclude Confagricoltura Cuneo.

La vaccinazione, comunque obbligatoria, verrà effettuata dai veterinari delle Asl o, su richiesta, dai veterinari liberi professionisti aziendali. Nel caso in cui si riscontri l'insorgere della blue tongue anche solo in un esemplare, tutti gli spostamenti di animali che provengono dalla provincia possono essere autorizzati solo se sono stati protetti dalla vaccinazione, per evitare di diffondere il contagio in altre aree.