"L'obiettivo è ora quello di estendere a tutti i prodotti lattiero-caseari lʼindicazione di provenienza in etichetta per impedire di spacciare come italiano latte e derivati ottenuti con materia prima importata dallʼestero”. Lo sottolinea Coldiretti alla luce dellʼintesa raggiunta con gli industriali del settore lattiero caseario sul prezzo minimo del latte alla stalla (0,33156 euro al litro fino al 30 giugno 2010). “Il prezzo rappresenta un ulteriore recupero di valore rispetto ai valori medi della scorsa estate (intorno ai 28 centesimi) ed allʼintesa siglata a Brescia il 5 ottobre (31 centesimi.) Lʼintesa garantisce per i prossimi sei mesi – precisa Coldiretti - un passo avanti per gli allevatori rispetto alle condizioni precedenti, anche se permangono le difficoltà del settore per un prezzo alla stalla che è tornato sui livelli del febbraio 2007".

“Un accordo importante che avrà sicuramente un valore nazionale e che rasserena un settore, quello lattiero-caseario, che sta vivendo una fase molto difficile non solo nel nostro paese ma anche a livello europeo”. Lo sottolinea in un comunicato stampa la Cia. "L'accordo può rappresentare un apripista per altre intese nelle diverse realtà regionali del nostro Paese"

“Un atto di responsabilità ed un significativo passo avanti”. Lo ha affermato il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni. “Dopo mesi di confronto serrato, lʼaccordo era atteso e rappresenterà un punto fermo per il settore lattiero caseario. Stanti le difficoltà che il settore incontra e la sua importanza nellʼeconomia del Paese, Confagricoltura si augura che lʼaccordo sia il primo passo di una nuova fase di proficue relazioni interprofessionali, tese a valorizzare la produzione
nazionale, la sua peculiarietà e la sua riconosciuta qualità”.


“Rispetto alle iniziali ed inaccettabili proposte avanzate da Assolatte in occasione dei precedenti incontri tenuti a dicembre, Unalat valuta soddisfacente il prezzo raggiunto rappresentando un significativo miglioramento anche in termini temporali". Lo afferma Unalat. “Tenuto conto degli incrementi registrati sul mercato lattiero-caseario negli ultimi mesi, lʼauspicio è comunque quello di poter riavviare un serio confronto nei rapporti interprofessionali anche al fine di attivare un
adeguato meccanismo di indicizzazione del prezzo”.