Ad ogni inizio d'anno, i primi giorni di attività sono dedicati al riesame di quello che non è stato possibile realizzare e a come agevolarne il compimento nell'anno appena iniziato.
In base a quanto abbiamo visto nelle ultime battute del 2012, relativamente alle vicende che hanno investito il ministero delle Politiche agricole e augurando ai protagonisti che si tratti di un equivoco, e nel contempo sperando che il lavoro della magistratura sia rapido ed efficace, ecco qualche spunto di riflessione che speriamo possa ben indirizzare le riflessioni di questa ripresa d'anno.


Brasile: sotto inchiesta l'intero processo autorizzativo degli agrofarmaci

Dopo la rimozione del direttore della divisione di Tossicologia dell'Anvisa (Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria), Luiz Claudio Meirelles, che aveva denunciato irregolarità nella valutazione di numerosi agrofarmaci, l'Agenzia carioca ha annunciato, per voce del suo direttore Dirceu Barbano, la riapertura di tutti i fascicoli esaminati a partire dal 2008 (circa 160-170 prodotti), invitando le altre autorità brasiliane coinvolte (ministero dell'Agricoltura e Ibama, Istituto brasiliano dell'Ambiente e delle risorse naturali rinnovabili), a fare altrettanto.
In particolare, sarebbero nel mirino le autorizzazioni di 7 agrofarmaci entrati sul mercato nel 2012.
Sono anche in corso di verifica le ragioni del mancato via libera alle autorizzazioni di prodotti analoghi nel medesimo periodo.
I rappresentanti delle tre autorità coinvolte, annunciando provvedimenti rapidi ed efficaci, concordano che il processo di digitalizzazione delle procedure, iniziato nei primi mesi del 2012, conferirà quell'aumento di trasparenza indispensabile per circoscrivere questi disdicevoli ma purtroppo diffusissimi (almeno a detta di molti) fenomeni.


Francia: indipendenza per la trasparenza

In Francia la valutazione degli agrofarmaci è demandata all'Anses (Agencie nationale de sécurité sanitaire, alimentation, environnement travail), agenzia fondata nel 1999 sotto il nome di Afssa (Agence francaise de securite sanitaire des aliments), che nel 2010 ha assunto l'attuale assetto e denominazione.
L'atto formale di autorizzazione all'immissione in commercio degli agrofarmaci è ancora demandato al ministero dell'Agricoltura, ma l'agenzia pubblica puntualmente sul proprio portale tutte le proprie decisioni, spesso molto prima che il ministero pubblichi l'atto formale che consente di metterle in pratica.
Sembrerebbe un divide et impera al contrario: in questo caso la concorrenza tra le autorità aumenta la trasparenza e rende più evidenti eventuali anomalie dovute a inceppamenti di natura burocratica. Non a caso la Francia è il paese più gettonato a coordinare la valutazione degli agrofarmaci nel processo di autorizzazione della zona Sud Europa.


Olanda: tutto in rete!

Anche il Ctgb (Consiglio per l'autorizzazione dei prodotti fitosanitari e dei biocidi), ente indipendente olandese, pubblica integralmente il dettaglio delle decisioni prese in materia di autorizzazione degli agrofarmaci, con un livello di dettaglio pari a quello adottato dall'Agenzia francese, reso però meno fruibile dalla lingua olandese, anche se buona parte dei reports sono anche in inglese per facilitare le comunicazioni con gli altri stati.


E l'Italia? Benino, ma con le tariffe decuplicate (in alcuni casi) può fare decisamente di più

Dal punto di vista formale la digitalizzazione del processo autorizzativo non ha nulla da eccepire: unico tra i paesi europei si dà spazio al software open source, con modulistica in formato .doc (Microsoft Word) e .odt (Openoffice/Libreoffice).
Apprezzabile anche la tempestività delle informazioni su normativa e linee guida per la stesura della documentazione.
Tuttavia a partire dal 2013 oltre un milione di euro all'anno entrerà nelle casse del ministero sotto forma di spese di tenuta della banca dati (200€ per prodotto): vedremo se si raggiungerà lo stesso livello di trasparenza dei cugini transalpini.


Grecia: trasparenza o fuga di notizie?

Questa volta il primato della trasparenza lo conferiamo alla Grecia (e speriamo che sia d'incoraggiamento) che, non sappiamo se volutamente o no, ha pubblicato sul proprio portale l'elenco delle domande di autorizzazione zonale di agrofarmaci presentate nella Sud Europa sino a Settembre 2012, documento che non ci risulta sia mai stato divulgato da nessun'altra amministrazione europea.


Per saperne di più


Portale ANVISA - Brasile
Portale IBAMA – Brasile
Portale Ministero Agricoltura – Brasile
Portale Anses – Francia
Portale CTGB – Olanda
Lista domande zonali nel sito del Ministero Greco