Il punto della situazione
Nell'ultima settimana si è avuto un deciso ribaltone sul continente europeo: dopo la prevalenza di caldo anomalo per tutti i primi venti giorni del mese, una circolazione d'aria fresca ha dominato sul comparto centro-orientale, portando scarti negativi rispetto alla norma anche di 4/5 gradi.
Al contrario, il caldo ha colpito le alte latitudini continentali ed in particolare la Penisola Scandinava, grazie ad un persistente anticiclone. L'Italia è stata interessata da clima leggermente più fresco del normale, specie al Centro-Sud, per flussi settentrionali, mentre le temperature sono state decisamente più calde della norma al Nord, nonostante le minime piuttosto fresche durante le ore notturne.
Non sono mancate comunque punte diffusamente sopra i 25 gradi un po' su tutta la Penisola, toccando anche i 30 gradi in località sui fondovalle alpini come Sondrio e Bolzano. Tra le altre città calde spiccano Bologna, Ferrara e Modena, ove la colonnina di mercurio ha toccato quota 28 gradi.
Analisi
Nessuna certezza assoluta dai modelli previsionali per i prossimi dieci giorni, decisamente incerti anche grazie all'avanzare della stagione autunnale. Lo scontro tra masse di aria diametralmente opposte, ovvero tra la subtropicale e l’artica, mette un po' di pepe sulle tendenze previsionali.
Per tale motivo non sarà facile individuare un’unica evoluzione, ma al massimo orientarsi verso lo scenario più quotato. Scenario che a grandi linee vede un periodo iniziale dominato dell’anticiclone azzorriano (che chiuderebbe in via definitiva il mese di settembre), seguito poi da una veloce depressione atlantica a inizio ottobre che potrebbe interessare la Penisola in via indiretta ed infine una nuova rimonta anticiclonica, ma questa volta subtropicale, che andrebbe a chiudere l’arco previsionale.
In dettaglio: il breve e medio termine, dalle Azzorre alla perturbazione oceanica
Analizzando le corse modellistiche a disposizione, sembra aver maggiori quotazioni la tendenza del modello europeo Ecmwf, che vede il mese di settembre chiudersi sotto la protezione dell'alta pressione delle Azzorre. Ottobre inizierà però sotto una veloce onda depressionaria nord-atlantica. L’esatta evoluzione della perturbazione non è ancora ben chiara, ma se le cose andassero come previsto dal “nostro” modello, sarebbero le regioni centrali e l'Emilia le aree più colpite dalle precipitazioni (comunque non eccessivamente intense).
Ultima fase: di nuovo bel tempo, ma a carattere africano
La penisola italiana dovrà probabilmente fare i conti con il tanto temuto anticiclone subtropicale, che arriverà a distendersi con decisione fin Oltralpe a partire dal dal 3-4 ottobre.
La nota incerta è data dalla goccia fredda artica. L’evoluzione e l’elevazione dell’alta pressione fin sulla penisola scandinava potrebbe difatti proporre la possibilità di una irruzione fredda sull'Europa centrale nel corso della prima settimana di ottobre. Il blocco a omega favorirebbe la discesa di masse di aria artiche sulle regioni centrali europee, fino a sfiorare l’Italia.
Più precisamente una goccia fredda si staccherebbe dall'Artico russo-scandinavo e andrebbe, in movimento retrogrado, a colpire diversi stati europei centro-orientali, dalla Polonia alla Ex-Jugoslavia: si tratterà a tutti gli effetti di un anticipo invernale.
In Italia a risentirne maggiormente potrebbero essere soprattutto le regioni nord-orientali e adriatiche, dove il calo termico si proporrà acuto per il periodo.