All'indomani della pubblicazione della top ten delle nuove specie redatta, come ormai da sei anni a questa parte, dall'Università dell'Arizona e pubblicata il 23 maggio, giorno dell'anniversario della nascita di Carl Nilsson Linnaeus, medico, botanico e naturalista svedese ai più noto come Linneo, Coldiretti Lombardia condivide alcune considerazioni in merito all'importanza di preservare l'equilibrio dell'ecosistema.

La classifica contiene le specie più interessanti, selezionate da una speciale commissione, scoperte durante gli ultimi dodici mesi; si spazia dagli scarafaggi fosforescenti alla spugna carnivora californiana, fino al più piccolo vertebrato del pianeta, una rana di soli otto millimetri scoperta in Nuova Guinea. Tra i 'neo arrivati' anche il fungo nero, ritrovato in Francia che sembrerebbe mettere a rischio le pitture rupestri del Paleolitico.

Quando la specie non è autoctona
Se è vero che ogni specie contribuisce al mantenimento della biodiversità e, quindi, rappresenta un tassello importante e fondamentale del sistema, quando strappate dall'habitat naturale e introdotte in ecosistemi estranei, alcune specie possono causare fenomeni spiacevoli e spesso molto dannosi.

Commentando la pubblicazione della top ten, Coldiretti Lombardia fa sapere che "l’arrivo in Italia di animali e insetti non autoctoni mette a rischio l’equilibrio del nostro ecosistema. Stiamo subendo sempre di più, l’assedio di animali e parassiti arrivati dall’estero in maniera più o meno volontaria. Dalla nutria originaria del Sud America che distrugge campi e canali al gambero rosso della Louisiana che divora pesci e girini e provoca il collasso delle sponde delle rogge.
Abbiamo poi, 
la tartaruga americana che viene di solito acquistata per acquari e giardini, ma che quando cresce viene liberata nell’ambiente sfrattando la specie italiana. Abbiamo anche l
o scoiattolo grigio del nord America che sta invadendo i territori del più piccolo e rossastro cugino italiano, l’Anoplohora chinensis - l’aliner orientale che mangia le piante dall’interno del tronco e poi le fa crollare senza vita- , la 'Pseudaletia unipuncta', negli Stati Uniti chiamato il 'verme soldato' per il colore verdastro striato della sua pelle, che rade al suolo intere coltivazioni di cereali".

Anche la diabrotica è 'importata'
In tal senso ricordiamo il sempre più diffuso killer del mais Diabrotica virgifera virgifera, arrivato in Italia nel '98 e che proprio in questo momento, dopo le piogge torrenziali che pure hanno rallentato lo sviluppo delle larve, fa il suo ingresso.
Alla schiusura delle uova, verso maggio, le larve si cibano delle radici della pianta che 'alletta' ovvero crolla, piegandosi priva di sostengo, al suolo. A questo punto gli adulti si nutrono delle spighe proseguendo l'assalto per tutto giugno e luglio, quando, con la trasformazione delle larve in farfalle, avviene la diffusione delle uova in altri terreni.
Le prime rilevazioni di larve sono del 15 maggio scorso, a Cazzago San Martino in provincia di Brescia.

 
"Nelle prossime tre settimane - fa sapere Coldiretti Lombardia -, si prevede un aumento in tutte le aree della Regione monitorate", ovvero Vertemate con Minoprio in provincia di Como, Busto Arsizio in provincia di Varese, Castello d’Agogna in provincia di Pavia, Casalbuttano - Cremona, Cavenago d’Adda e Sant’Angelo Lodigiano - Lodi, Gonzaga - Mantova e Chiari in provincia di Brescia.
Il numero delle larve è destinato a salire – conferma il Servizio Fitosanitario della regione e se le prime nate in questi giorni moriranno per non aver trovato da mangiare, quelle nate nelle prossime settimane saranno in grado di attaccare le colture più giovani”.