Il campo è senza dubbio il luogo d'elezione quando si voglia condividere pienamente con l’agricoltore il potenziale delle innovazioni, ma è anche lo scenario perfetto per favorire lo scambio di pareri e coagulare gli interessi dei diversi attori della filiera.
È infatti in campo che operano gli agricoltori, come pure danno il loro meglio le sementi, i fertilizzanti, gli agrofarmaci e le macchine agricole. Non da meno, in campo si esplicitano anche le molteplici competenze tecniche che stanno alla base dei raccolti e della loro successiva commercializzazione.
Alla vigilia della luce verde che il 3 maggio aprirà i giochi di "Syngenta in campo 2013", Agronotizie ha intervistato Francesco Scrano, Head of Customer Marketing di Syngenta,
 

Innanzitutto, quali sono gli interlocutori ai quali si rivolge Syngenta con la sua iniziativa?

"Target primario di 'Syngenta in campo 2013' sono gli imprenditori agricoli evoluti - chiarisce Francesco Scrano - cioè quelli capaci di valorizzare appieno ogni input tecnologico innovativo messo a loro disposizione e spostare la visuale dai costi per risolvere i problemi al valore delle soluzioni. Verranno però coinvolti anche i distributori partner, i tecnici e le organizzazioni di produttori. Questo perché le logiche dei mercati moderni prevedono una crescente integrazione delle attività per soddisfare i differenti bisogni dei singoli anelli delle filiere agroalimentari".

Come sarà strutturato l'evento?
 
"In primis, la serie di incontri che compongono 'Syngenta in campo' si prefigge di comunicare in modo trasversale la nuova strategia di Syngenta. Una strategia che intende mettere sempre più al centro dell'attenzione l'agricoltore e la sua redditività. Le colture su cui verranno incentrati gli eventi sono i cereali a paglia, il mais e le colture orticole. Sono previsti oltre venti incontri sull’intero territorio nazionale, tutti accomunati da un ben preciso messaggio agli agricoltori: Syngenta sarà al loro fianco nei tre momenti cruciali del loro lavoro, ovvero prima di prendere le decisioni su cosa coltivare, poi nella fase di pieno campo, infine, a raccolti avvenuti, per analizzare i risultati e trovare eventuali margini di miglioramento. In sintesi, per dirla in termini anglosassoni, 'Before, on and after the farm'. Il tour itinerante, ovviamente, toccherà le aree più tipiche per ogni coltura".

Quindi "Syngenta in campo" è concepito come un insieme di ben specifiche iniziative?

"Si. Per i cereali a paglia le novità saranno veicolate da 'Cereal Plus 2.0', evoluzione dell'iniziativa nata nel 2011 e che già ha dimostrato di consolidare i rapporti fra Syngenta e la filiera cerealicola italiana di qualità. 'Mais Expert', invece, si snoderà nelle province a maggior vocazione maidicola, portando con sé le novità in tema di genetica, ma non solo. I risultati finali si elevano anche attraverso l'armonizzazione degli interventi in campo: quando e cosa seminare, quando e come proteggere la coltura, come gestire nel modo ottimale la risorsa idrica... sono tutti plus che possono fare la differenza fra un raccolto appena sufficiente e uno di successo. Infine il Road-Show 'Sinergie', il quale intende trasferire al mondo dell'orticoltura evoluta le numerose opportunità che il catalogo Syngenta è in grado di offrire. Non solo genetica evoluta e mezzi di difesa moderni ed efficaci, ma anche la loro integrazione con insetti utili e un approccio produttivo che mira all'ottenimento di raccolti quali-quantitativamente eccellenti".

Produrre tanto e bene è già cosa buona, ma... e la reddittività?

"Per dirla in estrema sintesi, uno dei valori che Syngenta intende trasferire al lavoro degli agricoltori è che per essere  sugli scaffali della Gdo e dei mercati agroalimentari tutti bisogna assicurare alla  filiera non solo la qualità, ma anche la programmazione. Migliorando i rapporti all'interno della filiera l'agricoltore è anche in grado di assicurare forniture pianificate in termini quantitativi. Un plus dei quali i mercati ne riconoscono il valore. Specialmente in un momento di crisi come quello attuale, i produttori hanno bisogno di certezze e necessitano di partner che li qualifichino agli occhi della filiera, creando una situazione 'win-win' per tutti. E Syngenta ha tutti i requisiti per apportare al comparto produttivo benefici anche in termini di valorizzazione dei raccolti sui mercati".

Si parla spesso di salute e di residui. Ma sappiamo bene che questo è un approccio limitativo. Quali sono i punti di forza di Syngenta in termini di ambiente e sostenibilità delle produzioni agricole?

"L'agricoltura intensiva può benissimo convivere con la biodiversità e la sostenibilità dei cicli produttivi. Ciò che conta è l'approccio mentale: le azioni da compiere in campo devono sempre essere integrate dalla consapevolezza che esistono modi di lavorare che minimizzano gli impatti ambientali. E non penso solo a mezzi tecnici dal profilo il più possibile ecocompatibile: tanto per citare una fra le proposte Syngenta, 'Operation Pollinator' assicura la presenza in azienda di essenze  vegetali che permettono la fioritura scalare lungo tutto l'anno. Un grosso vantaggio non solo per gli insetti impollinatori, ma anche per la biodiversità in generale. Per la sua validità, la pratica di seminare le essenze di 'Operation Pollinator' è stata presa in considerazione anche dagli Enti ufficiali. La Regione Umbria per esempio li ha inseriti nel Piani di sviluppo rurale, prevedendo un contributo economico che integra il reddito del produttore. L'agricoltore che opta per 'Operation Pollinator' ottiene quindi un beneficio che va oltre il livello di campo".

Vi sono altre proposte Syngenta nella direzione degli usi sostenibili degli agrofarmaci?
 
"La sostenibilità deve essere intesa come economica, sociale e ambientale. Grazie alle proprie soluzioni tecniche Syngenta sostiene da sempre l'agricoltore sul primo punto. Sul secondo aspetto, invece, Syngenta è costantemente impegnata attraverso programmi di formazione. Basti pensare per esempio a quegli agricoltori baresi che hanno scelto di adottare protocolli di produzione redatti da Syngenta, ottenendo produzioni di uva da tavola conformi ai requisiti previsti da alcuni supermercati tedeschi, ovvero non più di cinque residui al di sotto del limite massimo ammesso per legge. Da evidenziare che queste richieste mettono in discussione gli enormi progressi fatti dall’applicazione della lotta integrata, tuttavia Syngenta ha scelto di supportare quei produttori che hanno scelto di rappresentare l’eccellenza del 'made in Italy', mettendo a loro disposizione il meglio delle proprie conoscenze. Infine, sulla sostenibilità ambientale l'impegno della società è focalizzato su attività di calibrazione delle attrezzature, sul già citato 'Operation Pollinator' e sulla tecnologia 'Heliosec'. Heliosec è un dispositivo da installare nelle aziende agricole per facilitare lo smaltimento delle acque reflue dopo le applicazioni di agrofarmaci e il lavaggio delle attrezzature. I volumi residui di poltiglia vengono inseriti in questi dispositivi e lasciati  disidratare grazie all'azione naturale del sole e dell’aria. Infine il contenitore e il residuo secco vengono smaltiti a norma di legge, a costi irrisori ed eliminando il problema degli inquinamenti puntiformi".

Torniamo a "Syngenta in campo": perché proprio in campo?

"In pieno campo l'agricoltore si sente a proprio agio. È lì che opera e investe. Il campo è quindi il luogo ideale per portarlo a contatto con piattaforme tecnologiche come quelle di Syngenta, le quali combinano prodotti e tecnologie capaci di innalzare le rese, diminuire i costi e i rischi, semplificare le attività aziendali e aumentare la redditività, anche rendendo i prodotti più funzionali alle esigenze della filiera e dei consumatori. Soprattutto con 'Cereal Plus 2.0' il peso nella creazione di domanda da parte dell’industria  sarà evidente, perché pensato avendo in mente quella della pasta e dei biscotti, le quali hanno capito di poter ottenere quantità affidabili di qualità costante e per questo sono disposte a pagare il prodotto qualcosa in  più".

In che modo Syngenta intende proseguire nel contatto con i visitatori in campo dopo gli eventi stessi?

"Il consolidamento dei rapporti è pratica alla base di ogni partnership che si rispetti. Per 'Syngenta in campo 2013' è stati quindi prevista una novità anche in termini di registrazione e continuità dei contatti con i partecipanti ai differenti eventi. Sia nelle fasi di  pre registrazione sia presso la reception in campo, verrà consegnata al visitatore una card personale grazie alla quale avrà accesso preferenziale all’evento e successivamente potrà poi accedere a servizi personalizzati su smartphone o tablet, come pure visitare aree riservate del sito Syngenta e ottenere utili informazioni a supporto del suo lavoro".