Le organizzazioni europee legate al mondo del biodiesel lanciano un apposito spazio sul web, European Biofuels, con l’obiettivo di far conoscere meglio le opportunità delle agroenergie. Un sito Internet per divulgare la cultura dei biocarburanti ed i loro vantaggi per l’economia e l’ambiente. E’ questa l’iniziativa promossa da Fediol, la Federazione europea degli oli vegetali, insieme a Ebb, Comitato europeo del biodiesel, ed Eoa, l’Alleanza europea dei semi oleosi.

A rendere noto il progetto è Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia, che fa parte di Fediol. Il sito web www.europeanbiofuels.eu nasce con l’obiettivo di informare politici e cittadini circa l’effettiva sostenibilità del biodiesel.

All’interno del sito, è disponibile per la consultazione un’ampia gamma di dati sulla produzione di energia pulita in Europa e sui benefici che questa ha portato ai Paesi membri. In particolare, la prima generazione di biocarburanti, estratti da semi oleosi, ha già indotto un calo delle emissioni nocive nel trasporto su strada pari al 35%. Nel 2017, la riduzione di queste stesse emissioni, grazie alle agroenergie, sarà almeno del 50%.

Secondo rilevazioni della Commissione europea, l’introduzione dei biocarburanti ha favorito la creazione di 220mila posti di lavoro, soprattutto nelle zone rurali. Per gli agricoltori, ciò ha rappresentato un reddito aggiuntivo, ma non alternativo a quello di tipo alimentare. Basti pensare che, dalla triturazione del seme di soia, si estrae l'80% di farine proteiche utilizzate come mangime, mentre il restante 20% di olio è impiegato soltanto per metà a scopi energetici, non trovando collocazione sul mercato alimentare.

In tal senso, la crescita del settore ha fornito un apporto significativo alla diminuzione del “deficit proteico” nella Ue, ovvero la scarsità di farine proteiche per la produzione di mangimi, da destinare all’alimentazione di bovini, suini e avicoli. Il comparto ha quindi assunto un ruolo rilevante per la produzione delle eccellenze alimentari nella filiera della carne, del latte e dei loro derivati.

Inoltre, come evidenziato dallo stesso sito www.europeanbiofuels.eu, i semi oleosi per i biocarburanti europei sono coltivati secondo i più severi principi della sostenibilità: sia la produzione che la trasformazione sono effettuate perlopiù nei Paesi della Comunità. In tale ottica, lo sviluppo del biodiesel ha anche contribuito a combattere il fenomeno dell’abbandono delle aree coltivate: in base ai dati dell’Unione europea, ogni anno il numero di terre lasciate incolte aumenta di 200mila ettari.


Per informazioni: www.europeanbiofuels.eu