I prezzi del grano duro toccano quota 350 euro a tonnellata. Stesso trend per il tenero: 283 euro a tonnellata. E l’industria molitoria rischia il black out. Di fronte al rincaro dei prezzi delle derrate cerealicole, la filiera si interroga e cerca soluzioni per uscire dalla morsa della crisi.
L’occasione giusta, per fare il punto della situazione, sono state le Giornate di Studio di GranoItalia, svoltesi a Bologna dal 27 al 29 settembre sotto l’egida di Assincer.

Gli esperti hanno passato sotto la lente d’ingrandimento la vertiginosa ascesa delle quotazioni del grano. Le cause del fenomeno sono molteplici: calo delle scorte, siccità, incremento degli usi energetici, aumento dei consumi dei Paesi in via di sviluppo, ma anche e soprattutto grande carenza di prodotto stoccato dai maggiori operatori internazionali a causa della pratica del cosiddetto “conto deposito”.
“La filiera corta - ha detto il presidente di Assincer, Valerio Marchioni - ha lasciato il posto a una filiera virtuale di tipo finanziario, meno prevedibile e più rischiosa. E, soprattutto, più onerosa”. Per superare le difficoltà, visto che secondo gli esperti lo scenario di mercato resterà instabile fino al raccolto 2008, Assincer propone diversi livelli di intervento: una pianificazione negoziata delle produzioni, la creazione di grandi strutture di stoccaggio, la 'de-commoditizzazione' del prodotto attraverso servizi al cliente (qualità certificata, consegne garantite, scambio informativo), lo sviluppo di contratti di filiera tra produzione, stoccaggio e trasformazione, con un maggior coinvolgimento di Grande distribuzione organizzata e interprofessione.
Sulla costituzione di un soggetto interprofessionale, il lavoro è già in atto. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare alla definizione di un organismo che riunisca le filiere cerealicole. “Per i soggetti della filiera – aggiunge Marchioni - l’interprofessione fornirebbe maggiore stabilità e miglioramento delle performance di filiera e interventi più strutturati in caso di criticità”.

Le Giornate di Studio si sono concluse con la Giornata Tecnica Antim. A favore dell’interprofessione, si è schierato anche il Presidente dell’Associazione nazionale tecnici industria molitoria. “L’interprofessione va a vantaggio di tutta la filiera – ha detto Maurizio Monti -, perché se il mugnaio può essere così certo sulla qualità e sulla sicurezza igienico-sanitaria del grano che compra, l’agricoltore può essere sicuro che ciò che coltiva gli verrà comprato. Si pensi al grano biscottiero: in Italia, abbiamo la possibilità di ottenere un ottimo prodotto. E’ assurdo essere costretti ad acquistare questo tipo di grano all’estero”.