Dal sud al nord, entro pochi giorni i cereali saranno pronti alla trebbiatura. Entro pochi mesi, invece, parte di quei semi torneranno al suolo per generare i raccolti del 2012. La scelta della seminatrice è uno dei punti chiave per ottenere un risultato soddisfacente.

Come ogni tipo di attrezzatura, anche le seminatrici devono offrire non solo efficienza funzionale specifica, bensì devono anche garantire solidità, flessibilità d'impiego e rapporto ottimale qualità/prezzo. Il Gruppo Nardi, già leader nazionale nel segmento delle attrezzature per la lavorazione del terreno, offre nel proprio catalogo anche Dora, una seminatrice pneumatica portata utilizzabile con semi di cereali, foraggere e oleaginose.

La seminatrice Dora alla lente

Strutturalmente, Dora conta su una robusta struttura in tubolare che le conferisce stabilità e un'elevata resistenza. La larghezza di lavoro spazia da 3 a 6 metri passando dai modelli "300", "400", "500" e "600", mentre per il trasporto su strada la larghezza in versione "trasporto" va dai 2,5 ai 3 metri, grazie al suo sistema di ripiegamento idraulico. A seconda dei modelli gli assolcatori variano da 20 a 40, posizionati a una distanza compresa tra i 12,5 e i 19,3 cm e regolabili indipendentemente. Estremamente variabile la possibilità di dosare la dose di semi all'ettaro: da 2 a 400 kg/ha.

L'autonomia operativa è assicurata da tramogge che, a seconda dei modelli, variano in volume da 800 a 1400 litri. L'erogazione dei semi è affidata a una turbina dotata di potenza sufficiente per operare anche in situazioni difficili o in forte pendenza, assicurando in ogni condizione di campo un'ottima uniformità di semina. La profondità degli assolcatori è regolabile in modo indipendente. Dotata di ripiegamento idraulico è di facile utilizzo anche durante le fasi di manovra.

 

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