I prossimi giovedì 7 e venerdì 8 giugno a Roma si terrà il Convegno quadri dei giovani di Confagricoltura (Anga), a sessant’anni dalla nascita dell’associazione.
 
I quadri di Anga, dopo i tavoli di lavoro del 7 giugno su sostenibilità, qualità e giovani, si riuniscono nella Sala Serpieri di Palazzo della Valle, in corso Vittorio Emanuele II n 101, per celebrare i 60 anni della loro associazione e delineare il futuro per l’agricoltura italiana ed europea, anche su scala globale, di fronte a un parterre composto da alcuni tra i principali esperti in materia di agricoltura e ambiente a livello mondiale.

Nelle due giornate, infatti, prenderanno parola Marc Buckley (Un Sdg’s Advocate and Germany and Austria country manager for Al Gore's climate reality project), Sara Roversi (fondatrice Future Food Institute), Lucio Fugamalli (presidente Istituto nazionale di sociologia rurale), Corrado Clini (già ministro dell’Ambiente), Pekka Pesonen (segretario generale CopaCogeca), Jannes Maes (presidente Ceja), Alfredo Diana (past president Anga), Flavio Coturni (capo unità analisi e prospettive delle Politiche della direzione generale agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea), Pierfrancesco Sacco (rappresentante permanente italiano presso Onu), Francesco Bruno (docente Università Campus Bio-Medico di Roma), Angelo Riccaboni (Asvis), Roberto Ridolfi (consulente speciale per le strategie e la finanza presso la Fao per conto dell’Ue), Andrea Carapellese (esperto internazionale di investimenti, promozione e trasferimento tecnologico presso Unido), Massimiliano Giansanti (presidente Confagricoltura).
 
Il futuro dell’agricoltura italiana si giocherà sull’innovazione e sulla ricerca. Già nel 2015 la Fao aveva individuato 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg’s) connessi all’agroalimentare. L’Onu e altri paesi del mondo hanno sposato gli Sdg’s da realizzare entro il 2030. Il presidente dei Giovani di Confagricoltura, Raffaele Maiorano, annuncia: “Presenteremo, per i 60 anni di Anga, un modello inedito a livello mondiale per misurare la conformità delle aziende dell’agroalimentare agli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu e che sono parametri determinanti sui quali si giocano cifre colossali. Penso, ad esempio, ai 44 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione europea per l’internazionalizzazione e lo sviluppo dell’Africa o al fondo di 100 miliardi sul clima stanziato da una pluralità di soggetti pubblici e privati. L’Italia si dimostra pioniera del futuro dell’economia agricola e il nostro paese è in pole position per coglierne tutte le opportunità. Infatti, nel 2017, secondo i rilevamenti di Eurostat, l’Italia si conferma al primo posto per valore aggiunto del settore agricolo fra i cinque principali paesi dell’Unione europea”.

All’evento sono stati invitati tutti i rappresentanti delle istituzioni italiane.

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