Il Gruppo Cevico piazza un'altra bandierina romagnola in Cina. Il colosso cooperativo di Lugo (Ra) ha inaugurato a Xiamen il quinto wine bar, a marchio “Tot i de” (dal dialetto romagnolo, “tutti i giorni). L'obiettivo del locale, inaugurato nei giorni scorsi, è naturalmente quello di avvicinare il popolo cinese al vino, oltre a far conoscere la tradizione culinaria dell'Emilia Romagna in terra asiatica.

Il progetto è frutto di un accordo del Gruppo Cevico con partnership cinese, e propone in esclusiva l'ampia gamma di vini del gruppo cooperativo romagnolo, affiancati ai prodotti alimentari d'eccellenza dell'Emilia Romagna. Per Cevico si tratta della quinta apertura col medesimo format in Asia, dopo quelle in Giappone, a Tokio e Hiroshima, e in Corea del Sud, con due wine bar a Seul.

La scelta rientra nell'ottica di una sempre maggiore vocazione verso il mercato internazionale, che per Cevico ha registrato un +13% del giro d'affari, con il gruppo cooperativo romagnolo tra i maggiori esportatori italiano di vino sul mercato cinese.

Nell’ottica di poter fare apprezzare la grande qualità dei vini romagnoli ad un giusto prezzo, abbiamo pensato ad un locale dove la gente si senta invitata ad entrare: bello ma non esclusivo, elegante e nel contempo comodo – sottolinea Ruenza Santandrea, presidente del Gruppo Cevico – ma soprattutto dove l’ospitalità della Romagna sia il tratto dominante del locale. Nel nuovo wine bar si terranno corsi di degustazione e di cucina, oltre a eventi artistici con l’intento di far conoscere ed apprezzare oltre al vino, la cultura e l’essenza del territorio di Romagna in sinergia con una cultura storica come quella cinese. La filosofia del progetto è contenuta nel nome: fare del consumo del vino in Cina un uso giornaliero informale, come sempre consapevole, che sappia anche comunicare la spontaneità e l’ospitalità tipiche della nostra terra".

"Il vino ricondotto alle proprie origini di prodotto agricolo - continua la Santandrea - è parte integrante ed ineludibile della dieta mediterranea e della cucina romagnola. Soprattutto vogliamo valorizzare il rapporto diretto nel mercato: agricoltori–consumatori in un rapporto senza intermediari. Tengo poi ad evidenziare il grande lavoro di squadra fatto da tutta la Direzione Cevico e dai sui reparti export, enologico e logistico”.