Papa Francesco aggiungerà la propria voce alla lotta alla fame e alla malnutrizione intervenendo ai lavori della Seconda conferenza internazionale sulla nutrizione (Icn2) che si terrà alla Fao a Roma, dal 19 al 21 novembre prossimi. La partecipazione del Pontefice alla conferenza organizzata dalla Fao e dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è stata confermata ieri dall'Arcivescovo Luigi Travaglino, osservatore permanente della Santa sede alle agenzie del polo alimentare dell'Onu a Roma.

"Saluto con gioia la partecipazione di Papa Francesco alla conferenza Icn2 e il suo impegno verso il futuro che vogliamo. Un futuro che inizia assicurando a ogni singola persona sicurezza alimentare e nutrizione" ha affermato il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva.
"I costi umani e socio-economici delle problematiche legate alla fame e alla malnutrizione sono enormi - ha aggiunto da Silva -. Per questo stiamo tutti collaborando perché questa conferenza abbia luogo".

Icn2 continuerà i lavori della Prima conferenza internazionale sulla nutrizione, che si è tenuta nel 1992, e avrà lo scopo di portare allo stesso tavolo capi di governo e decisori di alto livello, rappresentanti di organizzazioni intergovernative e società civile per fare il punto sui progressi fatti nel migliorare la nutrizione e per cercare nuovi modi di rinvigorire gli sforzi nazionali e globali per migliorare le diete e la salute.

La Fao stima che, mentre 842 milioni di persone soffrono la fame cronica, molti di più muoiono o soffrono per gli effetti di una nutrizione inadeguata. Ogni anno quasi 7 milioni di bambini muoiono prima del quinto anno d'età, 162 milioni di bambini sotto i cinque anni sono rachitici mentre allo stesso tempo 500 milioni di persone sono obese.

Altri capi di stato, dignitari e leader religiosi sono stati invitati alla conferenza Icn2, tra i quali il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, la presidente del Cile, Michelle Bachelet, il presidente della Tanzania Jakaya Mrisho Kikwete, il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina e la principessa delle Asturie Letizia Ortiz Rocasolano.