A tre anni e mezzo dal terremoto che colpì l'isola caraibica, il caffé di Haiti è ora in vendita nel negozio del Consorzio agrario di Siena. I suoi chicchi sono il frutto di un progetto di cooperazione portato avanti dal Comitato Terre di Siena per Haiti costituitosi sotto la guida della Provincia di Siena dopo il tragico evento del 12 gennaio 2010.

Si tratta inoltre di un importante traguardo nel progetto di cooperazione internazionale che permette di sviluppare la più grande risorsa economica oltre che agricola di un territorio minato dalla tragedia. L’iniziativa presentata ieri, 1 agosto, chiude la filiera di coltivazione, produzione e commercializzazione del caffè nelle piantagioni di Haiti, uno degli interventi promossi dal progetto di cooperazione internazionale che ha visto impegnati Oxfam Italia, soggetto capofila, insieme alla controparte locale, Recocas, rete di cooperative agricole del Dipartimento Sud, con il supporto organizzativo del Comitato Terre di Siena per Haiti. "Abbiamo acquistato una partita di 200 kg di caffé 100% caraibico – spiega Giovanni Bizzaro, direttore del Consorzio agrario di Siena -, lo abbiamo fatto tostare nella torrefazione “Caffé Batani” e messo in vendita nel nostro negozio. E' un progetto di filiera corta che porta al consumatore anche il prodotto lontano e sottolinea quanto siano vasti invece i confini della solidarietà".

"Abbiamo voluto portare ad Haiti la solidarietà del territorio senese - commenta l’assessore alla cooperazione internazionale della Provincia di SienaGabriele Berni -, per essere vicini a una popolazione colpita duramente dal sisma, ma anche strumenti, infrastrutture ed esperienze concrete che potessero sviluppare, in maniera autonoma e autosostenibile, attività produttive locali legate soprattutto all’agricoltura e alla coltivazione del caffè, la più importante nell’isola e possibile via di sviluppo per il Paese. Con questi principi, attraverso i soggetti coinvolti nel progetto, sono stati realizzati un centro di stoccaggio e di lavorazione coinvolgendo le comunità rurali, le cooperative locali e le centrali cooperative nell’organizzazione delle attività legate alla coltivazione del caffè. Oggi il cerchio si chiude con la messa in vendita del caffè prodotto ad Haiti".

Erica Guaraldo, responsabile del progetto per Oxfam Italia racconta: "Haiti è alle prese con una lenta e difficile ricostruzione non solo in termini strutturali ma anche del tessuto socio-economico. La filiera del caffé, un tempo uno dei principali motori dell’economia haitiana, è un settore importante per la ripresa economica del Paese, soprattutto di alcune regioni come il Dipartimento del Sud, in cui si è sviluppato il presente progetto. Il supporto dato da Oxfam Italia, con il contributo del ministero Affari Esteri, della Provincia di Siena, del Consorzio agrario di Siena, di LegaCoop e di altri enti toscani, ha contribuito da un lato a rafforzare le capacità tecniche e istituzionali locali, indispensabili per garantire la sostenibilità dell’azione, dall’altro ad appoggiare l’instaurarsi di relazioni commerciali eque e durature. Proprio in questo senso l’esperienza di commercializzazione del caffè vuole anche essere un punto di partenza per stabilire nuove collaborazioni future che rafforzino le relazioni fra la rete di cooperative Recocas e il territorio senese".