Piogge intense e costanti, unite a temperature ampiamente sotto la media del periodo hanno caratterizzato quella che è stata senza dubbio una ‘maledetta’ primavera per il settore agricolo italiano”.
Così Paolo Sgorbati, direttore produzioni e servizi agricoli del gruppo Conserve Italia, commenta la situazione delle principali produzioni agricole trasformate dal colosso cooperativo alla luce del maltempo. Di seguito il commento di Sgorbati su frutta e verdura utilizzate come materie prime per le principali produzioni di Conserve Italia.

Albicocche e pesche
Il forte deficit produttivo che ha interessato le albicocche (-50% sul 2012) è stato provocato sia dall’alternanza caratteristica della specie (questo è un anno di scarica), sia dalle avversità climatiche. Un’analoga situazione si è registrata anche negli altri principali Paesi produttori nel Mediterrane (Spagna, Grecia e Francia). Seppur di entità inferiore, una contrazione produttiva simile è ipotizzabile anche per le altre drupacee e per le pere.

Piselli e mais dolce
Tra gli ortaggi, il pisello è senza dubbio una delle specie più penalizzate dall’anomalo andamento climatico di questa primavera: la contrazione è di oltre il 30% delle superfici seminate e determinerà quasi sicuramente una diminuzione generale della produzione. Si è quindi dovuto prolungare il periodo di semina al fine di aumentare il più possibile i quantitativi disponibili per la lavorazione, agevolare i programmi di coltivazione dei soci di Conserve Italia e garantire le forniture alla clientela.
Situazione analoga anche per il mais dolce, con un’estensione forzata del normale periodo di semina. Sono state convertite a mais molte superfici originariamente destinate ad altre colture, come barbabietola e soia, ma che non sono state utilizzate per le piogge battenti o la mancanza di sementi. Grazie a queste nuove superfici seminate Sgorbati riporta che le prospettive per la campagna 2013 sono notevolmente migliorate.

Pomodoro
Per il pomodoro, che rappresenta la quota principale della produzione trasformata da Conserve Italia, tutti gli areali di coltivazione della Pianura Padana orientale, della Maremma e della Capitanata pugliese hanno evidenziato effetti negativi per l’anomalo andamento climatico.
Al nord Italia i trapianti si sono conclusi più tardi del solito e si sono evidenziati problemi fitosanitari causati dai forti attacchi di Peronospora e Batteriosi. In Centro Italia, l’alluvione di novembre 2012 e le persistenti piogge dei mesi successivi hanno modificato i programmi di trapianto determinando uno spostamento degli impianti verso zone meno colpite, in prossimità di Grosseto: in questo modo l’intero programma risulta più regolare. Per quanto riguarda il Sud, le motivazioni dell’irregolarità dei trapianti in Puglia sono da ricercarsi, più che nel maltempo, nei rapporti poco chiari tra OP e industria che hanno lasciato i produttori nella totale incertezza circa le scelte colturali da compiere in assenza di accordi contrattuali tra le parti. Grazie  però alla forte fidelizzazione costruita negli anni con la propria base produttiva, Conserve Italia è riuscita a programmare una buona campagna di trapianti anche in Capitanata.

Legumi secchi
Qualche anno fa Conserve Italia ha avviato un progetto per la coltivazione di ceci, fagioli cannellini e fagioli borlotti in Italia.
"Ci siamo evoluti dal punto di vista sia delle tecniche colturali sia della meccanizzazione, in quanto non esisteva in Italia alcuna esperienza precedente in tal senso - dice Sgorbati - Oggi invece abbiamo a disposizione un significativo background di esperienze da mettere a disposizione dei nostri soci che si sono avvicinati e si avvicinano a queste nuove colture”.
A questo proposito Sgorbati ha sottolineato la forte sinergia con la nostra società sementiera Tera Seeds.