Negli ultimi giorni una circolazione più mite e umida ha lambito la Penisola, apportando piogge locali e un lieve aumento dei valori termici. Si tratterà solo una breve parentesi, perché masse d’aria più fredde sono già in prossimità delle Alpi; transitando sulle regioni del Centro-Nord, l'impulso artico porterà nelle prossime ore piogge e temporali.

Il punto della situazione
L’Europa è ancora influenzata delle fredde correnti nord-atlantiche. Dopo il vortice artico proveniente dalla Groenlandia che ha riportato l’inverno in questo fine maggio, tocca ora al vortice ciclonico in discesa dall'Islanda.
L’Alta delle Azzorre è ancora una volta la chiave del sistema, distesa oramai da tempo in modo anomalo sui mari settentrionali atlantici. Questo genere di configurazione è la promotrice di una possente anomalia barica continentale, ovvero l'ampia struttura ciclonica carica d'aria fredda che ha riportato il calendario indietro di alcuni mesi su tutto l’areale europeo.
Nonostante la parziale influenza dell’anticiclone africano gli effetti sono evidenti anche in Italia. Il sensibile calo delle temperature a contatto con i mari mai troppo freddi del Mediterraneo, contribuisce ad instaurare una diffusa instabilità, principalmente al centro nord.

Analisi
Esaminando il profilo termico emerge, su tutte le regioni italiane, una tendenza al ribasso nelle prossime 48-72 ore.
L'aria in arrivo non sarà fredda quanto quella dell’irruzione appena passata, ma questa volta la chiave principale verrà rappresentata dal nucleo ciclonico in entrata ben più consistente del precedente. In poche parole ove si svilupperanno i fenomeni (che risulteranno maggiormente energici) il calo termico sarà ugualmente sensibile, con valori nettamente inferiori alla norma.
Dai modelli emerge però che  nella prossima settimana l'Alta delle Azzorre, eterna assente di questo inizio estate, riprenderà forza sui settori orientali. La cooperazione tra l’anticiclone africano e l’Azzorriano determinerà un ponte, probabilmente solo temporaneo, che darà inizio ad un periodo di sostanziale stabilità intervallato dalla classica variabilità pomeridiana sui rilievi.

Evoluzione
L’area di alta pressione andrà a puntare maggiormente la parte settentrionale dell’Europa, premendo in misura minore alle latitudini italiane. Non è quindi del tutto esclusa l’infiltrazione di masse d'aria fresche ed instabili, che minacceranno la tenuta della stabilità, sul bordo meridionale della penisola.
Dal punto di vista delle precipitazioni non si andrà a registrare un periodo completamente asciutto, ma il medio termine potrà riservare qualche parentesi umida, tradotta per lo più nella classica variabilità diurna nelle zone interne ed in prossimità dei rilievi.

Tendenza
I prossimi giorni saranno dunque pesantemente condizionati dalla perturbazione situata poco più a nord dell’arco alpino. L'instabilità colpirà maggiormente le aree del Centro Sud ed i rilievi in genere, apportando precipitazioni intense e localmente a carattere temporalesco. Le temperature registreranno un forte calo e la neve tornerà anche sulle cime appenniniche.
Un graduale miglioramento è atteso nei primi giorni della prossima settimana, quando il vortice instabile verrà spinto sui settori più orientali ad opera dell'anticiclone Azzorriano.
Nel medio e lungo termine vi saranno ampi spazi per l’alta pressione che incentiverà un quadro sostanzialmente stabile e temperature in linea il periodo. Non mancheranno però infiltrazioni fresche da levante che porteranno variabilità ad evoluzione diurna sui rilievi.