Tutto è iniziato con la pubblicazione sul sito Inail.it degli avvisi pubblici regionali relativi ai nuovi incentivi messi a disposizione dall'Istituto destinati alle imprese, in attuazione dell'articolo 11, 5° comma del d.Lgs 81/2008 e d.Lgs 106/2009.

L'obiettivo dell'incentivo, 60 milioni di euro destinati alle imprese sul territorio nazionale e iscritte alla Camera di commercio, è quello di supportare interventi per migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le modalità di partecipazione prevedevano l'invio telematico delle domande a partire dalle 14 del 12 gennaio 2011 fino alla dead line del 14 febbraio ore 18.
In realtà è bastata un'ora per esaurire completamente i fondi messi a disposizione: il budget complessivo delle richieste pervenute per via telematica ha sfiorato i 778 milioni di euro, ma oltre il 90% del budget a disposizione è stato esaurito in pochi minuti.

Sono stati 1.438 i progetti ammessi fino alla copertura dei 60 milioni di euro disponibili, ma le domande rispondenti ai criteri di ammissibilità stabiliti nel bando che hanno avuto accesso alla 'gara a tempo' hanno raggiunto quota 19.410.

In Lombardia, dove i fondi a disposizione sono stati 10,46 milioni di euro, sono bastati 22 minuti per dare fondo al budget; in Veneto in 16 minuti sono stati distribuiti i 4,7 milioni di euro stanziati e sono serviti appena 18 minuti alle imprese dell'Emilia Romagna per assorbite gli oltre 4,5 milioni di euro a disposizione. In meno di mezz'ora, insomma, una vera valanga di richieste ha prosciugato 60 milioni di euro.

“Si tratta di un'iniziativa ormai strutturata e a regime, che potrà contare su risorse crescenti in modo significativo già a partire dall'anno in corso per il quale sono previsti stanziamenti per 180 milioni di euro” è stato il commento di Marco Fabio Sartori, presidente dell'Istituto.

Ma non è andato proprio tutto liscio come sembra e non sono mancate le polemiche. Profonda l'insoddisfazione espressa da Cia per l'esito del click day che “si è aperto e chiuso nel giro di pochi minuti” denuncia l'associazione ma soprattutto “il meccanismo del bando 'a sportello combinato' con le soglie di finanziamento del regime 'de minimis' previste per il settore agricolo ha di fatto reso impossibile ai nostri associati l'accesso al finanziamento. Oltretutto” prosegue la Confederazione, “si rilevano nel territorio numerose lamentele relative a problemi di funzionamento del sistema informatico”.

In merito a questi ultimi, provocati dall'elevatissimo numero di accessi che ha bloccato il portale per sette minuti (dalle 14.03 alle 14.09), il presidente dell'Inail ha dichiarato che “i disguidi tecnici riscontrati non hanno in alcun modo alterato la par condicio dei partecipanti e le transazioni andate a buon fine hanno esaurito nel giro di pochi minuti la totalità degli stanziamenti. Tutto in linea” ha concluso “con i criteri indicati dal legislatore e già condivisi nell'applicazione tra Inail e parti sociali durante la progettazione dell'intervento. In ogni caso” è stata la conclusione “ l'Istituto è impegnato a perfezionare questo importante strumento d'intervento già a partire dal prossimo bando previsto nel giro di pochi mesi".
Tra le numerose voci, l'Anpa – Associazione nazionale produttori agricoli ha sollevato numerose perplessità e in una lettera inviata all'Inail richiede non solo che venga annullato quanto avvenuto il 12 gennaio scorso, ma anche l'eliminazione di questo tipo di procedura ritenendo inevitabile il ripresentarsi delle medesime problematiche. “L'Inail è uno strumento importante ed efficace e, pur comprendendo la volontà di migliorare il servizio alle imprese e ai cittadini, crediamo che” chiarisce il presidente Anpa, Furio Venarucci, “sarebbe meglio evitare per attività di tale importanza di ricorrere a sistemi che ancora possono presentare falle tali da rendere diseguali i cittadini di fronte a importanti opportunità offerte da leggi dello Stato”.


A freddo, conclusa la bagarre scatenata con il click day, la Confederazione agromeccanici valuta l’ipotesi di agire per vie giudiziarie, “sottoporremo quanto accaduto all’attenzione del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e non escludiamo di ricorrere nelle sedi giudiziarie a ciò preposte, per la tutela delle imprese agromeccaniche associate escluse dai fondi Inail per motivi che il presidente dell’Istituto ha definito 'disguidi tecnici per elevato afflusso di domande'”, è quanto ha dichiarato Sandro Cappellini coordinatore nazionale di Confai, all'indomani del 12 gennaio.
“Ci sentiamo presi in giro” ha proseguito sottolineando come molti degli esclusi afferiscano al settore primario. Dai 60 milioni di euro messi a disposizione dall’Inail per la sicurezza sul lavoro, le imprese iscritte a Confai sono rimaste escluse e come loro, almeno in Lombardia, anche le aziende che hanno affidato le pratiche a Confagricoltura o a Confcooperative. “Perché?”, si domanda Cappellini.

“Quanto denunciato da Cia, Confagricoltura e Copagri va preso sul serio” ha dichiarato l'assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna Tiberio Rabboni, chiarendo che “le aziende e i lavoratori agricoli sono tra i più esposti al rischio di infortuni e discriminazioni nei loro riguardi sarebbero inaccettabili”.