Fin dal suo esordio, Vegetalia (Cremonafiere, 19/21 marzo 2010) si è distinta per essere un punto di riferimento fieristico altamente professionale per le aziende agricole; uno strumento di lavoro qualificato per fornire le soluzioni migliori per competere sui mercati internazionali.

Gli obiettivi che l’Unione europea ha fissato per il 2020 (ridurre del 20% le emissioni di gas serra, portare il risparmio energetico al 20% e aumentare al 20% il consumo di energia da fonti rinnovabili) impongono oggi una riflessione e una conoscenza approfondita sul settore della produzione di energia pulita che, oltre a rappresentare un pilastro importante della politica Ue, costituisce un nuovo e redditizio business per le aziende.

Per questo Vegetalia Agroenergie si pone come guida professionale per il settore, andando a toccare tutte le forme di energia da fonti rinnovabili: biogas, filiera legno-energia, solare, fotovoltaico, geotermico, eolico, idroelettrico e bioedilizia.

Soprattutto in un momento in cui l’Italia si trova ancora in ritardo rispetto al resto d’Europa (basti pensare che la Germania produce il 57% in più di energia da fonti rinnovabili rispetto al nostro Paese; la Svezia il 38% in più e la Francia il 27% in più, per esempio), oggi più che mai è necessario che le aziende e le famiglie conoscano il settore, le leggi, i diversi tipi di impianti, le tecnologie, gli investimenti e i potenziali ricavi.

Vegetalia Agroenergie affronterà con competenza tutti gli aspetti del comparto attraverso l’esposizione dei più moderni servizi e tecnologie e un programma convegnistico-seminariale che come ogni anno porterà a Cremona i massimi esperti del settore per disegnare una panoramica completa di un business dall’enorme potenziale.

L’energia da fonti rinnovabili costituisce una grande opportunità da sfruttare sia per le aziende, sia per i privati. Per questo Vegetalia Agroenergie è uno strumento utile non solo per gli operatori professionali del settore, ma anche per chi vuole acquisire il know how e le informazioni indispensabili per iniziare a produrre energia.

Entrando più nello specifico possiamo prendere ad esempio il comparto ortofrutticolo.

La IV gamma, ovvero i prodotti ortofrutticoli confezionati e pronti al consumo, ha avuto nel nostro Paese una crescita esponenziale negli ultimi 20 anni, tanto che l’Italia è oggi il secondo mercato europeo dopo il Regno Unito.

Nonostante questo buon andamento del settore, che muove 82,8 milioni di kg di prodotto per un valore di oltre 668 milioni di euro,  il comparto della IV gamma è per certi versi inspiegabilmente ancora scoperto da punto di vista normativo; un aspetto fondamentale, questo, soprattutto considerata la crescente attenzione del consumatore alla sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti che acquista, e le sempre più pressanti tematiche legate alla sostenibilità ambientale.

E’ opportuno sottolineare che tale attenzione non si limita però solamente a monte, ma è forte anche a valle della filiera, mediante l’impiego da parte delle aziende produttrici di processi che garantiscono qualità e igienicità dei prodotti e soluzioni bio-sostenibili e di recupero degli scarti per scopi energetici. Anche i più recenti materiali d’imballaggio seguono tale logica e per questo sono oggi utilizzate soluzioni biodegradabili e/o facilmente riciclabili.

Proprio per questo, gli operatori professionali della IV gamma saranno tra protagonisti di Vegetalia AgroEnergie,, con un convegno organizzato da Aita (Associazione italiana tecnologia alimentare) in collaborazione con Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari).

Qualità, sicurezza e sostenibilità saranno i temi portanti di questo appuntamento (sabato 20 marzo alle ore 14,30), che vedrà la partecipazione e il confronto tra centinaia di aziende italiane e multinazionali; tra le più interessanti novità del convegno, sarà presentato in anteprima la nuova disciplina sulla preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di IV gamma, che certamente metterà ordine in un segmento merceologico sempre più importante nel bilancio agroalimentare nazionale.